Abruzzo – Con il pretesto della tutela della sicurezza dei cittadini, sabato scorso un cinghiale è stato ucciso a fucilate in un parco del centro abitato di Montesilvano.
L’animale poteva invece essere sedato utilizzando un fucile caricato con dardo anestetico, per poi essere trasferito fuori città, si sarebbe così evitata una morte crudele e assurda che ha messo a repentaglio anche l’incolumità dei cittadini.
Viene da chiedersi se i cittadini non siano più a rischio per i nefasti effetti dell’ordinanza voluta dal Sindaco, che consente ai cacciatori di sparare in zone normalmente vietate alla caccia, come i centri urbani, piuttosto che dai cinghiali, che sabato si aggiravano tranquillamente nel parco senza avere mostrato alcun comportamento pericoloso.
Dato che l’uccisione dell’animale poteva essere evitata, noi di LAV, con la nostra sede di Pescara, stiamo predisponendo una denuncia nei confronti del responsabile della sua morte per violazione dell’art. 544bis del Codice penale, che punisce con la reclusione fino a due anni coloro che si rendano responsabili dell’uccisione di un animale quando vi siano alternative non cruente.
La presenza dei cinghiali a Montesilvano non è certo una novità, evidentemente vengono attratti da fonti alimentari non correttamente gestite, sarebbe meglio che l’amministrazione comunale si concentrasse su questo tema allo scopo di prevenire l’avvicinamento dei cinghiali, invece di mandare a morte animali innocenti mettendo a grave rischio anche la sicurezza dei cittadini.
Fonte: LAV