Regione. In occasione della visita del premier Paolo Gentiloni, arrivato ieri mattina nella provincia di Teramo per toccare con mano le zone colpite dal sisma, arriva la prima terribile stima di danni all’agricoltura dopo gli eventi calamitosi dei primi 15 giorni di gennaio.
Coldiretti Abruzzo, nel documento inviato al Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e all’Assessore alle Politiche Agricole Dino Pepe, analizza e quantifica le conseguenze indirette delle calamità che si sono susseguite a partire dal 5 gennaio scorso fino alla metà di gennaio abbattendosi su tutta la comunità abruzzese e, da un punto di vista economico, sull’agricoltura in particolare.
Basandosi sulle medie storiche di produzione regionale e sulle segnalazioni effettuate dalle aziende agricole, Coldiretti stima un danno indiretto al settore di 52 milioni di euro relativi all’interruzione dell’attività agricola e al tempo necessario per il ripristino della normale attività. “Un dato che non ha bisogno di commenti – spiega Coldiretti Abruzzo – e che di certo si ripercuoterà su tutta l’economia regionale, non sono agricola”. Nel dettaglio, il settore più colpito è sicuramente quello zootecnico con un danno indiretto stimato così ripartito: per i bovini da latte la perdita è stimata in 6milioni di euro tra mancato reddito relativo al tardivo o omesso ritiro del latte e una perdita di reddito (la normale funzionalità di un’azienda agricola potrà riprendere solo in estate inoltrata) quantificabile in via presuntiva in circa € 5.000.000,00 (cinque milioni/00); per gli ovini da carne e da latte il danno è quantificabile in circa 9milioni di euro per le mancate nascite mentre per le morti premature in circa € 6.000.000,00 (sei milioni/00); per i suini da carne il danno consiste nella perdita del capo e di fatto di tutto il ciclo produttivo dell’anno a cui si devono aggiungere ingenti danni alle strutture il cui ripristino potrà avvenire solo dopo la ricostituzione della consistenza di stalla. Valore stimato del danno è circa € 2.500.000,00 (2 milioni e 500mila euro).
Oltre al settore zootecnico, sono stati registrati danni al settore olivicolo con una stima presunta dei danni, diretti e indiretti, che si aggira introno al 35% della produzione lorda aziendale ed è quantificabile all’incirca in € 15.000.000,00 (quindici milioni/00). Per il settore ricettivo (agriturismo), va considerato che nelle zone particolarmente interessate dagli eventi gli agriturismi sono circa 160, molti dei quali già fortemente colpiti dal sisma del 2009 e negli ultimi anni in ripresa, con un danno ad oggi quantificabile in termini di mancate presenze in circa € 9.000.000,00 (nove milioni/00).
“La situazione è drammatica anche perché sotto alcuni aspetti non ancora emerge nella sua gravità – commenta Coldiretti Abruzzo – un’ennesima batosta che richiede ora l’attenzione delle istituzioni per una forte e coordinata azione di ricostruzione. Bisogna restituire speranza ad un settore, ed in particolare al comparto zootecnico, che in questo momento chiede la dovuta attenzione per evitare di scomparire portandosi dietro un patrimonio inestimabile di tradizioni e di eccellenze che, una volta estinte, sarebbero irrecuperabili. Non solo sono a rischio le eccellenze agroalimentari come il pecorino, la mortadella di Campotosto e i salumi teramani solo per citarne alcuni, ma anche la storia della nostra regione e la forza trainante dell’economia agricola sugli altri comparti”.
STIMA DEL DANNO | VALORE IN EURO (€) |
BOVINI DA LATTE | € 6.000.000,00 |
OVINI DA CARNE | € 15.000.000,00 |
SUINI DA CARNE | € 2.500.000,00 |
SETTORE OLIVICOLO | € 15.000.000,00 |
SETTORE RICETTIVO | € 9.000.000,00 |
INDOTTO DI SETTORE | € 5.000.000,00 |
TOTALE | € 52.500.000,00 |