Tagliacozzo – Itaca l’eterno viaggio, il viaggio della ricerca della conoscenza, il viaggio che parte per arrivare a qualsiasi destinazione si voglia, con la propria volontà e la propria intraprendenza.
Il medesimo viaggio che Lino Guanciale, sul palcoscenico del Teatro Talia di Tagliacozzo, ha condiviso con il suo pubblico.
Quel viaggio che non termina mai, che solo quando si approda nel porto successivo si è in grado di interiorizzare il percorso ed essere pronti per la nuova destinazione. Il viaggio dei viaggi, non solo come punto di partenza ma anche di arrivo.
Un padrone della scena che ha saputo alternare, con il fascino della propria professionalità, momenti di allegria con alti stati emotivi. Un viaggio nella cultura che il noto attore avezzanese ha proposto rendendo avvincente il percorso. Come da lui affermato: “la conoscenza è un virus che si propaga”.
Lino Guanciale un Ulisse contemporaneo, con un obiettivo che è andato oltre al mero spettacolo teatrale: far comprendere l’incommensurato valore della conoscenza. Il suo viaggio è iniziato con la poesia “Itaca” di Costantino Kavafis e poi ha condotto gli spettatori tra i versi di Dante, dalla lungimiranza di Pasolini con “Il pianto della scavatrice”, all’introspezione di Pablo Neruda nella “Notte dell’isola” e tanti altri ancora. Tutto alleggerito da intelligenti momenti sia di vita personale che di note colorate, come gli aforismi di Ennio Flaiano e gli sproloqui di Peppino Amato, produttore del grande Federico Fellini. Nel contesto del gioioso, ha proposto una personale versione della “A’ livella” del Principe De Curtis, in arte Totò.
Un momento di incredibile capacità attoriale Lino Guanciale lo ha regalato nella straordinaria interpretazione del brano tratto da ”Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” di Carlo Emilio Gadda, la descrizione della vita nel mercato di Piazza Vittorio. Chi riteneva che il bel viso, la coinvolgente voce fossero i soli punti di forza dell’attore, ha dovuto ricredersi.
Lino Guanciale è stato il corpo che si trasformava di volta in volta nel seguire il ritmo della lettura, è stato ogni singola voce del mercato, è stato il frenetico tagliatore di porchetta, le stridule grida delle venditrici, l’immagine di ogni mercanzia esposta, è stato la vita, la frenesia, il colore, la musica che il mercato di Piazza Vittorio offriva. Lui è stato tutto ciò.
Nel suo viaggio Lino Guanciale da Ulisse si è trasformato nell’ ammaliante canto delle sirene quando, a cappella, con vibrante voce ha eseguito il meraviglioso testo di Lucio Dalla “Itaca”.
Perfette, come personaggio di rilievo, le musiche eseguite dal M° Davide Cavuti
Applausi, applausi, applausi.
“Solo l’amare, solo il conoscere conta, non l’aver amato, non l’aver conosciuto” (P.Pasolini).
Video a cura di Manuel Conti