Abruzzo – Tra le varie azioni condotte dagli operatori e dai volontari di Rewilding Apennines, l’organizzazione no-profit che lavora, tra le altre cose, al ripristino di popolazioni di molte specie faunistiche, c’è quella dedicata alla conservazione del grifone in Appennino Centrale. Già da due anni il team di Rewilding Apennines sta monitorando la popolazione dei grifoni, compiendo ricerche sulla loro dieta e sulle minacce antropiche che ne mettono a rischio la sopravvivenza.
“Tutto questo grazie alla collaborazione con i Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro, al supporto di Fondation Ensemble e di EOCA European Outdoor Conservation Association e al lavoro indispensabile dei volontari“, spiegano. “Quest’anno sono state contate 72 coppie di grifoni presso i siti di nidificazione, 8 in più rispetto allo scorso anno“.
Da Rewilding Apennines, inoltre, fanno rilevare che “Dal 2021 sono stati marcati con trasmettitore GPS 34 grifoni e ci si aspetta di arrivare a 45 alla fine del 2023! Il risvolto della medaglia di questi risultati positivi è che la specie è sempre minacciata da avvelenamenti e collisioni con le pale eoliche. Proprio nel 2022 almeno due grifoni con GPS si pensa siano morti avvelenati e altri due colpiti dalle turbine“.