Avezzano – E’ giunta alla nostra redazione una “denuncia” da parte di un agricoltore di Cerchio, Giuseppe Meogrossi, che, a nostro avviso, merita di essere portata a conoscenza dei nostri lettori.
Meogrossi, con coraggio e determinazione, lancia un grido di allarme per la sua categoria.
“Mi rivolgo a tutti i colleghi e conoscenti” dichiara Meogrossi “quello che stanno facendo oggi i commercianti, delle nostre zone e di fuori regione, è una politica di scoraggiamento nei nostri confronti. Vogliono acquistare i nostri prodotti di alta qualità a quattro soldi, ma solo noi sappiamo quello che abbiamo dovuto fare per portare a termine le nostre colture”.
“Di fronte al nostro esiguo guadagno, alle difficoltà per portare a termine una coltura e ai costi di raccolta che devono essere sostenuti, mi chiedo se valga ancora la pena continuare a lavorare e a coltivare quello che viene definito l’Orto d’Italia, il Fucino. Allora oggi chiedo ai miei colleghi di essere uniti per cercare di far fronte a quello che ci sta succedendo….a Nord le cipolle non si caricano a meno di 20 euro al quintale” continua l’agricoltore.
Le cipolle, le patate, le carote e le insalate, prodotti tipici del territorio fucense, vengono acquistate dai commercianti ai produttori, secondo quanto ci riporta l’agricoltore di Cerchio, a circa 10 centesimi al Kg. e vendute nei supermercati a prezzi addirittura decuplicati.
“Le Associazioni di categoria dove sono? Io come agricoltore non mi sento tutelato. Anche noi produttori abbiamo il diritto di avere il giusto guadagno per il lavoro che svolgiamo” conclude Meogrossi.