Corso sperimentale “Liceo Biotecnologico-Sanitario” valido per graduatoria ATA

Avezzano – Una sentenza pubblicata in questi giorni dal Tribunale di Avezzano ha riconosciuto piena validità, per l’inserimento nel profilo tecnico delle Graduatorie ATA, al diploma biotecnologico-sanitario, conseguito da una lavoratrice marsicana all’Istituto Tecnico Industriale “Majorana” di Avezzano, che era stata estromessa dalle Graduatorie ATA di I Fascia nel profilo di assistente tecnico.

Protagonista della vicenda la dr.ssa Raffaella Di Loreto, questo il suo nome, che venne ingiustamente depennata dalla Graduatoria di I Fascia degli assistenti tecnici nei laboratori di chimica (AR-23), per via della contestazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale dell’Aquila che disconosceva l’utilità del diploma biotecnologico-sanitario, un Corso sperimentale degli anni ’90, poi cessato. Il suo titolo, secondo la valutazione del Ministero dell’Istruzione, era infatti da considerarsi non idoneo per l’accesso alla predetta graduatoria, trattandosi di “maturità scientifica”, come peraltro riportato sulla pergamena. Inutile un reclamo dell’interessata, peraltro laureata,  formalizzato all’Ufficio Scolastico, che rivendicava la validità del diploma a causa della natura “tecnica” del corso di studi.

La donna, che ora ci tiene a far conoscere la sua storia, dopo il depennamento dalla Graduatoria ATA ha visto travolgere sforzi e sacrifici di anni, rischiando di buttare alle ortiche non soltanto 5 anni di studi delle superiori ma anche alcune annualità di servizio come assistente tecnico.  

Ma ora l’odissea è terminata. Il Giudice del Lavoro, Antonio Stanislao Fiduccia, ha accolto il ricorso presentato dall’avv. Salvatore Braghini, consentendo alla lavoratrice di ottenere anche l’immissione in ruolo nel profilo tecnico.  

Il legale contestava il depennamento della donna dalla graduatoria degli assistenti tecnici e ne chiedeva il reinserimento, con conseguente riconoscimento giuridico di tutto il servizio svolto. Ciò sul presupposto che si trattasse di un diploma sperimentale non di ordine liceale (non utile per il profilo di tecnico) ma di ordine tecnico ad indirizzo biotecnologico-sanitario, inquadrabile come maturità scientifica soltanto da un punto di vista formale.  

Peraltro, osservava il legale, negli anni ’90 vi era stato un proliferare di sperimentazioni e la creazione di una serie di Indirizzi con l’obiettivo di diminuire la divaricazione tra percorsi liceali e tecnici, innestando nei licei delle discipline laboratoriali professionalizzanti. Le troppe e incoerenti sperimentazioni furono abolite con la riforma Gelmini nel 2010. Restava però il lascito di quinquenni ibridi “liceali-tecnici”, di cui non era più chiaro il collocamento e la spendibilità, se in ambito tecnico ovvero liceale. Stessa sorte era toccata alla sperimentazione del liceo biotecnologico-sanitario, il corso seguito dalla ricorrente presso l’ITIS Majorana di Avezzano, iniziata e cessata nell’arco di pochi anni.

Su tali presupposti, la sentenza del Giudice del lavoro di Avezzano ha quindi riconosciuto le ragioni della ricorrente, ricostruendo dettagliatamente la vicenda ed accertando che il Corso sperimentale in questione, con una significativa presenza di laboratori di chimica e biochimica, era caratterizzato da “una spiccata vocazione al settore chimico-biologico-laboratoriale”, tanto che – si legge nel provvedimento che conferma una precedente ordinanza cautelare – “è poi confluito nell’Istituto Tecnico Tecnologico, indirizzo di chimica, materiali e biotecnologia, articolazione di biotecnologie sanitarie e, dunque, oggi appartiene a tutti gli effetti all’ordinamento tecnico, e non a quello scientifico, con il quale non presenta alcuna analogia”.

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