Il Ministero della Salute, L’ISS e gli esperti sono preoccupati dallo scenario che sta emergendo dai dati riguardanti il trend di contagi e morti nelle ultime settimane sul tema Coronavirus. A preoccupare di più è l’avvicinarsi delle festività natalizie.
Aumento del 17% dei nuovi casi di Covid nell’ultima settimana: si sono registrati 52.177 nuovi casi con un’incidenza che sale a 89 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 76 di sette giorni fa. Sono stati 291 i deceduti con una variazione di +23,8% rispetto alla settimana precedente. Sono stati fatti 277.938 tamponi con una variazione di +9,0% rispetto alla settimana precedente. Il tasso di positività è del 18,8% con una variazione di +1,1% rispetto alla settimana precedente. Al 29/11/2023 l’occupazione dei posti letto in area medica è pari al 9,2% (5.741 ricoverati) e in aumento rispetto alla settimana precedente. In leggero aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 1,9% (170 ricoverati) rispetto alla settimana precedente. Rt si conferma stabile sopra la soglia epidemica.
L’Abruzzo risulta tra le regioni più colpite dalla risalita dell’ondata covid: 1921 i nuovi casi, 8 morti, e tasso di positività che segna 23,4%.
“Una crescita rapida e improvvisa. In una sola settimana il numero dei pazienti Covid ricoverati è salito del 32%“. Lo riferisce la Fiaso, Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere, sulla base della rilevazione degli ospedali sentinella. La ripresa del monitoraggio nelle strutture aderenti aveva segnato per 5 settimane consecutive numeri bassi e costanti, con lievi oscillazioni del 2-3%. Nel periodo che va dal 14 al 21 novembre, invece, spiega Fiaso, si è assistito a un balzo a due cifre. Si tratta esclusivamente di pazienti ricoverati nei reparti Covid ordinari, precisano dalla Federazione. Le terapie intensive, infatti, non registrano un aumento e sono stabili con numeri bassi. L’età media dei pazienti con infezione da Sars Cov-2 in reparto è 77 anni.
Il monitoraggio ha consentito di accertare come “solo il 24% dei casi si riferisca a ricoveri per Covid“, cioè “con sindromi respiratorie tipiche del virus, mentre il restante 76% dei ricoveri riguarda pazienti con Covid ovvero ricoverati per altre patologie e risultati positivi al tampone. Il Covid – interpreta Fiaso – ha dunque aggravato le condizioni di salute di pazienti con altre patologie, ma non è stata la causa principale dell’ospedalizzazione“.
“I dati confermano sostanzialmente l’andamento previsto rispetto alla stagionalità. Rinnoviamo l’appello alle Regioni ad intensificare gli sforzi organizzativi e a predisporre Open Day nei quali offrire libero accesso senza prenotazione per le vaccinazioni” Avverte il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia.