Crisi industriale, Uilm: “Più concretezza per il bene dei lavoratori” | FOTO

Celano – Un sindacato che non dimentica le morti bianche e i femminicidi. Un sindacato che, con approccio “laico”, ha contribuito e contribuisce a risolvere le tante, troppo vertenze lavorative che attanagliano le aziende metalmeccaniche dell’Aquilano e del Teramano. È la Uilm L’Aquila Teramo, che questa mattina a Celano ha celebrato il XIV congresso territoriale, al termine del quale Angelo Gallotti è stato confermato segretario generale all’unanimità.

Un appuntamento che si è aperto con la commemorazione delle vittime sul lavoro – da ultimo, Marco Di Donato, che ha perso la vita alla Burgo di Avezzano nei giorni scorsi – e dei femminicidi, rappresentati da due sedie vuote in prima fila, riempite solo da un casco da lavoratore e dalle simboliche scarpe rosse. Ma anche un’utile occasione per fare il punto su un settore, quello metalmeccanico, che negli ultimi anni ha duramente risentito di una crisi economica che ancora tarda a finire. Nel corso della sua relazione, Angelo Gallotti, dopo aver ribadito che alla Uilm interessano solo i problemi dei lavoratori in virtù di “un approccio laico che ci permette di agire senza condizionamenti e senza comportamenti ideologici, dando pieno significato alla parola rappresentanza”, ha rimarcato, tra le altre, il valore di alcune vertenze importanti. Ad Avezzano, oggi la Lfoundry “rappresenta la realtà più importante del territorio, e la seconda in Abruzzo, con i suoi 1500 dipendenti diretti, più circa 200 interinali e 300 dell’indotto. Nel 2013, quando la Micron annunciò ben 700 esuberi, la nostra organizzazione a tutti i livelli ebbe l’intuizione di tracciare un percorso” che ha visto l’ingresso della Lfoundry, azienda tedesca, con il controllo affidato a manager locali, con in testa Galbiati.

“Un percorso che, avendo contribuito a far permanere l’azienda sul territorio, è sfociato nell’acquisto da parte del colosso mondiale dei semiconduttori Smic e, soprattutto, senza che nessuno dei 700 esuberi si sia tramutato in licenziamento. Un percorso simile è quello che ha riguardato la Fiamm di Avezzano che, dalla prospettiva della chiusura è oggi tornata ad essere “la seconda realtà metalmeccanica della Marsica, in virtù di 400 dipendenti e circa 70 interinali, in virtù di un accordo sindacale importante che, a costo di sacrifici importanti, ha comunque permesso di ancorare l’azienda al territorio anche grazie ad un investimento importante da parte del gruppo”. Fino alla Magneti Marelli di Sulmona che “dopo anni di sofferenza, ora sembra vivere un periodo industrialmente più calmo, rinforzato dalla rassicurazione arrivata da Marchionne sul futuro del sito, che non sarà venduto”.

Traendo le conclusioni, Gallotti ha ribadito che “noi crediamo che l’industria debba stare al centro dello sviluppo del territorio, perché è in grado di generare pil e occupazione. La crisi degli ultimi anni dovrebbe averci insegnato che quando il sistema industriale crolla, questo ha un effetto domino in tutta la comunità”. Perché il sistema non crolli, allora, è necessario “mettere a sistema tutti i soggetti coinvolti: istituzioni, parti sociali e parti datoriali. Anche Confindustria deve tornare a rivendicare la necessità di una forte politica industriale del territorio. La Uilm continuerà a sostenerlo in tutte le sedi, con lo spirito costruttivo e la coerenza che da sempre ci caratterizzano”.

Dopo un lungo e appassionante dibattito, coordinato da Eugenio Franchi, presidente del Consiglio territoriale, è intervenuta Monica Di Cola, della segreteria Uilm, mentre le conclusioni sono state a cura di Michele Paliani, ex segretario territoriale e ora nella segreteria della Uilm nazionale, che ha spiegato che “in un territorio dove c’è rimasto poco e dove non si vede la ripresa, nelle poche aziende che ci sono siamo riusciti addirittura ad ottenere i premi di risultato. Il nostro ruolo, dunque, è difendere quello che c’è, per consolidarlo. Come è successo alla Lfroundry o alla Fiamm. Sono risultati tangibili che hanno richiesto sacrifici, ma di cui andiamo orgogliosi. Nel cambiamento del mondo del lavoro, dobbiamo essere bravi a fare accordi. Questo è il nostro mestiere. Ci aspettano sfide complicate: o siamo in grado di coglierle o ci travolgeranno”.

Angelo Gallotti sarà aiutato da una segreteria composta da Michele Paliani, Monica Di Cola, Roberto Pizzagalla e Alfredo Mascigrande, dal tesoriere Domenico Cesta. Presidente del consiglio territoriale è stato confermato Eugenio Franchi.

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