Cyberdipendenze, l’allarme arriva da Pescina, Tarquini: “Dobbiamo proteggere i ragazzi dalla tossicità del web” – Interviste

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Oltre mille studenti coinvolti nel progetto nazionale contro le dipendenze digitali.

Pescina – Si è concluso con grande partecipazione presso il Teatro San Francesco di Pescina il ciclo di incontri del progetto sociale “Dipendenze e Cyberdipendenze negli adolescenti”, promosso dalla Sport & Event APS in collaborazione con il Comitato Sportivo Italiano (CSI) L’Aquila e sostenuto dalla Regione Abruzzo. Oltre 1.000 studenti marsicani hanno partecipato attivamente agli incontri, provenienti da cinque istituti scolastici del territorio: tra questi, l’Istituto “Majorana” e il “Serpieri” di Avezzano, il “Colecchi” e il “Da Vinci” dell’Aquila, e l’Istituto Comprensivo “Fontamara” di Pescina.

Al centro del progetto, l’obiettivo di prevenire le dipendenze digitali e comportamentali tra i giovanissimi, toccando le tre macroaree fondamentali: effetti psicologici e fisici, ripercussioni sociali e familiari, e le conseguenze legali connesse all’abuso di tecnologie, sostanze, alcol e fumo.

Proprio a margine dell’incontro di Pescina, è intervenuto il presidente DEL Comitato Sportivo Italiano (CSI) Luca Tarquini, che ha rilasciato un’intervista intensa e significativa. Le sue parole hanno tracciato con chiarezza la visione di un progetto che non si limita alla sensibilizzazione, ma punta a un cambiamento culturale profondo:

“Il progetto sociale ‘Dipendenze e Cyberdipendenze negli adolescenti’ ci sta molto a cuore. È il secondo che rivolgiamo alle scuole e abbiamo affrontato le conseguenze del web e delle sostanze su corpo, mente, relazioni e legalità”, ha spiegato Tarquini.

Durante l’intervento, il presidente ha anche sottolineato l’importanza della responsabilità istituzionale:

“Le istituzioni politiche hanno una grande responsabilità: devono essere promotrici della comunicazione e riportare questi temi al centro, soprattutto nella scuola”.

A Pescina, questo impegno si è tradotto in una continuità educativa concreta, già avviata con il progetto precedente in collaborazione con il CERT e la Polizia Locale. Una rete che si rafforza:

“Il Comune di Pescina è in prima linea nel contrasto alle dipendenze. Vogliamo comunicare ai giovani che ogni dipendenza è tossica, da quella digitale a quella da droghe”.

Il messaggio si allarga anche al ruolo dello sport come strumento educativo:

“Lo sport tutela la vita. Insieme al CSI vogliamo far capire ai ragazzi che la loro vita è unica, irripetibile e non può essere un voto a perdere”.

Con parole semplici ma incisive, Tarquini ha rilanciato l’urgenza di un intervento educativo precoce, che parta dai banchi di scuola e prosegua nei luoghi del quotidiano:

“Condivido questo progetto del CSI perché credo fortemente nella prevenzione. La dipendenza dal web è un problema invalidante, soprattutto per le relazioni dei più giovani. Promuovere sani stili di vita è l’unica via per costruire un futuro più positivo”.

In sala, accanto al pubblico composto da studenti e docenti, anche figure di rilievo istituzionale e professionisti della salute mentale come il dottor Vittorio Sconci, psichiatra, e la dottoressa Manuela Troiani, tecnico della riabilitazione psichiatrica, che hanno contribuito ad approfondire le dinamiche cliniche e relazionali legate alle nuove dipendenze.

Il progetto si è chiuso con una forte partecipazione emotiva e l’impegno condiviso di non abbassare la guardia, nella convinzione che la battaglia contro le dipendenze digitali si vince con la presenza, l’ascolto e l’educazione.

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