Stangata record per luce e gas: dal 1 luglio si prevedono, in base alle dinamiche dei prezzi internazionali, per le bollette di luce e gas rincari senza precedenti. Per l’elettricità l’aumento sarà del 12% mentre per il gas del 21%, che si tradurranno in una spesa annua di circa 285€ in più per una famiglia media. A stimare gli aumenti è stato Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, in vista dell’aggiornamento trimestrale che farà l’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) nei prossimi giorni per le tariffe dal primo luglio.
“La ripresa dell’economia europea sta incontrando un primo ostacolo nell’impennata dei prezzi dell’energia che per l’Italia porta un forte aumento dell’energia. Ciò spinge a prevedere un tasso di inflazione in forte accelerazione nei prossimi mesi” dice Tabarelli, “L’incremento stimato, si tradurrebbe per la famiglia tipo (consumi di elettricità di 2700 chilowattora) una maggiore spesa su base annua di 66 euro. Per il gas il rincaro è ancora più forte, con un balzo del 21,3% a 89 centesimi per metro cubo con una maggiore spesa di oltre 218 euro su base annua. Complessivamente la maggiore spesa sarà pertanto di 284,5 euro per famiglia tipo su base annua e questo annulla ampiamente i cali accumulati nel 2020 durante la pandemia. La decisione finale – ricorda Tabarelli – è attesa nei prossimi giorni dall’Arera (autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) in base alle dinamiche dei prezzi sui mercati internazionali, dove è in atto una crisi causata dalla scarsità di offerta, di ripresa dei consumi e di politiche ambientali restrittive“.
Sugli aumenti è intervenuta anche la Coldiretti sottolineando che “L’aumento della spesa per l’energia elettrica ha un doppio effetto negativo perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese. Si tratta di oneri particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’arrivo dell’estate che riguardano – continua la Coldiretti – dai servizi di refrigerazione degli alimenti al raffrescamento di stalle e locali di lavoro oltre al funzionamento di linee di produzione e dei macchinari per la mungitura. Una situazione di difficoltà che si somma ai pesanti rincari delle materie prime per l’alimentazione degli animali con il mais che registra il maggior incremento del decennio con +74% annuo, mentre la soia ha raggiunto il picco da quasi sette anni con +77%» secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei contratti future nei listini del Chicago Bord of Trade (CBOT). Nell’immediato, sostiene la Coldiretti, occorre garantire la sostenibilità finanziaria delle stalle affinché i prezzi riconosciuti per latte e carne non scendano sotto i costi di produzioni ma sono necessari interventi strutturali per ridurre la dipendenza dall’estero anche utilizzando le risorse del recovery plan.“