Avezzano – Ventisei aprile 1986, 1:24. Unione Sovietica, nei pressi dell’odierno confine tra l’ucraina e la Bielorussia.
Un errore durante il test di sicurezza provoca l’esplosione del reattore n 4 della centrale atomica di Chernobyl. Rapidamente una nube radioattiva investe le zone circostanti, in particolare la regione di Homet, in Bielorussia.
Il disastro è a lungo termine, tra tumori, leucemia, e bambini nati con malformazioni. Con livelli di radioattività superiori a Hiroshima e Nagasaki, Chernobyl entra tristemente nella storia rilevandosi il più grande incidente mai verificatosi.
Dall’ora sono trascorsi trentatrè anni. In questo lasso di tempo 500 mila bambini provenienti dalle zone contaminate sono ospiti di famiglie italiane nell’ambito dei cosiddetti “soggiorni di risanamento” che fin dai primi anni 90 hanno innescato nel nostro paese una gara d solidarietà.
E’ così che nasce l’associazione di volontariato Puer con sede a Roma con il Presidente Sergio Di Cicco e il Responsabile Maurizio Di Brizio del gruppo Avezzano Marsica.
I progetti Accoglienza estate 2019 sono in piena operatività con i minori previsti nel mese di giugno.
Sono arrivati già un bel gruppo di bambini, ospitati presso le relative famiglie Avezzanesi associati Puer e altri gruppi in arrivo in questi giorni.
Accoglienza è pratica di solidarietà, esercizio di giustizia, è affermazione del diritto all’esistenza.
Per molte famiglie della comunità locale questo progetto che aiuta piccoli Bielorussi rimane un appuntamento fisso, irrinunciabile, atteso tutto l’anno.
Ospitare un bambino o una bambina bielorussa è una esperienza unica.
Questi bimbi, con le loro risate i loro abbracci e baci ti colmano il cuore e lasciano un vuoto enorme quando vanno via.
Ma sai comunque che hai fatto del bene, mostrando loro anche un nuovo modello di famiglia.
Il giorno 5 giugno alle 11:44 c’è stato l’appuntamento per tutte le famiglie di Avezzano e della Marsica all’aeroporto di Fiumicino. Commovente l’incontro con i minori e le famiglie ospitanti che li hanno presi con sé dando la possibilità di respirare per tre mesi un’aria più pulita e mangiare cibo non contaminato.
Ma questo è solo una parte degli effetti prodotti su questi bambini. Infatti i minori Bielorussi che arrivano in Italia impareranno la nostra lingua, stando in famiglia e relazionandosi con persone che il russo non lo parlano! Instaureranno nuove relazioni, con adulti e coetanei italiani; avranno modo di osservare e vivere una realtà diversa dalla loro arricchendo la loro vita e anche la nostra.
Potranno fare nuove esperienze che nel loro paese neanche immaginano: veder il mare o le montagne; infatti i villaggi da dove i bambini sono per lo più chilometri di terra piatta.
Ospitare un bambino bielorusso, inoltre, non è solo una opportunità che viene offerta alle famiglie italiane che accolgono: è molto più quello che i bambini lasciano in termini di affetto, ricordi, condivisione.
E sentirsi chiamare: “mamma” con quel loro accento straniero è qualche cosa di impagabile.
Molti di questi bambini ospitati per molti anni dalle famiglie italiane sceglieranno essi stessi di farsi adottare raggiunta la maggiore età. Molti di quei bambini infatti ora sono adulti, bene integrati nella nostra comunità locale dove hanno terminato i loro studi. Si sono formati addirittura una loro famiglia ed il sogno italiano è diventato per essi una splendida realtà.
Per tutti coloro che volessero informazioni sui periodi e modalità di accoglienza possono rivolgersi a Maurizio Di Brizio cell. 349 56 48 837.