Luco dei Marsi – Un encomio da cui ripartire. Nei mesi scorsi, dopo 4 anni e mezzo di detenzione, Petra Renata è uscita dalla casa circondariale di Teramo. Il suo nome non è nuovo ai più, essendo balzato in passato agli onori della cronaca giudiziaria. Di Renata Petra si è tornato a parlare anche nei giorni scorsi quando, insieme ad altre 31 persone, è dovuta comparire davanti al GUP del Tribunale di Avezzano per una vicenda di spaccio che risale agli anni tra il 2011 e il 2013.
Dopo essere finita nuovamente alla ribalta, Renata Petra ha contattato la nostra Redazione. “Sto tentando di rifarmi una vita dopo essere uscita dal carcere. Vorrei essere ricordata non solamente per le vicende giudiziarie, ma anche per qualcosa di bello”. E così ci ha raccontato di quando, ancora detenuta, ha salvato la vita di un bambino di due mesi. “É passato un po’ di tempo da quel giorno – ci dice – ma questa storia non l’ha mai raccontata nessuno e vorrei foste voi a farlo. Ero in carcere e prima non ho potuto farvelo sapere”. Le storie a lieto fine non hanno tempo e, nonostante la vicenda non sia recentissima, noi siamo felici di raccontarla.
Nel carcere di Teramo, a poca distanza dalla cella di Renata, c’era un’altra detenuta, con il figlio, il piccolo E., nato da pochi mesi. Una notte, il bambino ha avuto un malore respiratorio. La madre del piccolo, in balia dello spavento, era andata nel panico. La prontezza e la determinazione mostrata da Petra nell’affrontare la situazione di criticità hanno evitato il peggio. Per questo la donna ha ricevuto un encomio dal direttore del carcere che ha dato atto della provvidenzialità dell’intervento. “Grazie al suo gesto di altruismo e di assunzione di responsabilità nel prestare soccorso in attesa dell’intervento del medico – si legge – ella ha contribuito in maniera determinante alla tutela dell’incolumità e della vita del minore”.