Avezzano – La Corte d’Appello di L’Aquila, ha assolto, perché il fatto non sussiste, Cristiano Mancinelli, condannato il 28 gennaio del 2014, dai giudici del tribunale di Teramo, a una pena di due anni e sei mesi di reclusione oltre al pagamento di 7500 euro di multa.
Mancinelli era accusato di condivisione e detenzione files e video di carattere pedopornografico, in quanto nel suo computer sarebbero stati trovati, appunto, numerosi file contenenti immagini pedopornografiche di minori.
Stando alla sentenza di assoluzione, l’imputato si sarebbe limitato soltanto a guardare le immagini. Facendo riferimento alla Cassazione, per vicende analoghe, la sola visione di materiale pedopornografico non costituisce reato.
“La Corte di Appello di L’Aquila- dichiara il suo legale Annunziata Morgani del Foro di Avezzano – sembra aver seguito l’orientamento della Corte di Cassazione che per le fattispecie evidenzia che non si può prescindere dall’elemento soggettivo della consapevolezza. La norma, punendo chi ‘si procura o dispone di materiale illecito, e non chi semplicemente lo visiona, consente lo svolgimento della pretesa punitiva non nei confronti di tutti coloro i quali, navigando in internet entrino in contatto con immagini aventi quel contenuto, ma di coloro che se ne approprino, salvandole e veicolandole o sul disco fisso del p.c. o su altri supporti, con esso interfacciabili, che ne consentano la visione o comunque la riproduzione. Lo scaricamento dei materiali, ovviamente, deve essere consapevole e volontario, dovendosi escludere profili di responsabilità penale nei casi in cui il materiale rinvenuto sul p.c. costituisca la mera traccia di una trascorsa consultazione del web, creata dai sistemi di salvataggio automatico del personal computer”.
Le motivazioni della sentenza, saranno depositate entro il 31 maggio.