Aielli – “Rimango sbalordito dalla risposta della provincia che mette in campo il più classico e vergognoso scaricabile tra enti sovracomunali .
Se il dovere di ripristinare un pezzo di strada provinciale è imputabile al Cam, perché la provincia non ha preteso l’esecuzione dei lavori? Essendo la provincia proprietaria del ponte, perché non si è attivata per controllare che il Cam eseguisse i lavori?
Ve lo dico io perché : perché il tratto di strada provinciale ricade nel nostro comune.
Fosse stato più vicino al giovenco il problema sarebbe già stato risolto.
La verità è che la provincia , da anni, non è in grado di gestire tutte le strade di sua pertinenza e ha conseguentemente deciso di suddividere il territorio in zone di serie A e zone di serie B con il risultato che molti km di rete viaria rimangono nel più totale abbandono.
È anche innegabile, in conclusione, che la suddivisione dei comuni classificati in una delle due fasce è conseguenza delle appartenenze territoriali dei consiglieri provinciali, dimenticando che in quanto rappresentati degli amministratori dovrebbero rappresentare tutti
senza favoritismi, avendo come discriminante solo le effettive priorità territoriali.
L’unica cosa certa, ad oggi è che una strada di competenza provinciale ha un ponte mal ridotto da più di 15 mesi e nessun’ente ha mai alzato un dito ne proferito parola. Nemmeno chi, come la Provincia, aveva l’obbligo di controllare.
Un consiglio ai consiglieri provinciali di riferimento: svegliatevi, gran parte delle strade sono abbandonate a loro stesse con estremi disagi da parte dei cittadini”.