Tagliacozzo – Nella mattinata di ieri, 22 settembre, si è tenuto un incontro tra il Sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio e il Sindaco di Barletta Cosmo Damiano Cannito. Le due città sono legate da un fatto storico avvenuto nel 1503, la Disfida di Barletta dove partecipò Giovanni Capoccio da Tagliacozzo.
Giovagnorio, per l’occasione, ha voluto ricordare la storia di Capoccio.
“Cordiale incontro di cortesia, questa mattina 22 settembre, con il Prof. Cosmo Damiano Cannito, Sindaco della Città di Barletta con la quale abbiamo il legame storico secondo cui, uno dei tredici italiani partecipanti alla celebre Disfida, è stato Giovanni Capoccio da Tagliacozzo. La Disfida di Barletta fu uno scontro tenutosi il 13 febbraio 1503 nella mattina di Sant’Elia (in territorio di Trani, all’epoca dei fatti sotto giurisdizione veneziana), fra tredici cavalieri italiani (sotto l’egida spagnola) e altrettanti cavalieri francesi. Il confronto finì con la vittoria degli italiani. Prospero Colonna e Fabrizio Colonna si occuparono di costruire la “squadra” italiana, contattando i più forti combattenti del tempo. Capitano dei tredici cavalieri italiani è stato Ettore Fieramosca, che si occupò dello scambio di missive con la controparte francese, Guy la Motte.
Lo stemma della nobile famiglia dei Capoccio è lo stesso portato da questo cavaliere durante lo scontro con i Francesi per la storica Disfida di Barletta. Tale stemma è riprodotto nell’intestazione della pagina del catasto del 1635 riguardante la famiglia Capoccio di Tagliacozzo, conservato presso l’archivio storico del nostro Comune. Il fatto che si ritenga comunemente Capoccio di Roma è spiegato dalla ragione per cui egli partecipò alla campagna contro i francesi (e quindi dalla parte degli spagnoli) essendo in organico alla Compagnia di Cavalleria dei romani Fabrizio e Prospero Colonna, dei quali Fabrizio era, appunto, Duca di Tagliacozzo (dove sicuramente reclutò Giovanni Capoccio).
Nella nostra Città la piazza prospiciente l’edificio individuato come casa della Famiglia è dedicata a Giovanni Capoccio. La tradizione attribuisce al Capoccio l’appellattivo di “più forte campione italico dopo il Fieramosca”, tanto è vero che nell’elencazione dei tredici Sfidanti, sulla lastra bronzea del Monumento barlettano, egli è il secondo. Altre fonti storiche lo danno poi sicuramente partecipante alla battaglia di Ravenna, nel 1512, dove fu fatto prigioniero”.