Dispositivi a tabacco scaldato: cosa sono e le ultime novità sul mercato

Fin dagli anni Ottanta, le grandi aziende produttrici di tabacco hanno cercato di sviluppare un prodotto alternativo alle sigarette tradizionali che, pur contenendo nicotina, non utilizzasse la combustione. Nonostante diversi tentativi, la reazione da parte dei consumatori adulti di tabacco è sempre stata piuttosto tiepida e, nel migliore dei casi, i dispositivi di nuova generazione sono rimasti in commercio non più di qualche anno.

La situazione è nettamente cambiata nel Nuovo Millennio; nell’ultimo decennio, i dispositivi a tabacco scaldato, noti anche come riscaldatori di tabacco, si sono imposti stabilmente sul mercato, diventando – assieme alle sigarette elettroniche – la principale alternativa al fumo tradizionale (sigarette, sigari e affini). Grazie a tecnologie moderne, questi device offrono un’esperienza  sotto alcuni aspetti assimilabile a quella delle sigarette tradizionali ma con alcune, sostanziali, differenze. In quest’articolo, vediamo in dettaglio come funzionano e quali sono le ultime novità arrivate sul mercato.

Cos’è un riscaldatore di tabacco?

È un dispositivo elettronico che funziona grazie ad una batteria agli ioni di litio; scalda una miscela di tabacco, così da produrre un vapore contenente nicotina ma privo di residui solidi*. La miscela, confezionata sotto forma di stick monouso, può essere aromatizzata mediante l’aggiunta di fragranze; lo stick di tabacco va inserito all’interno di uno slot presente nel dispositivo. Si tratta della ‘camera di riscaldamento’, dove la miscela viene esposta ad alte temperature (comprese tra 250° e 285°) senza però bruciare: i THP, infatti, sono dotati di sensori e software di controllo che consentono di modulare il riscaldamento ed impedire l’innesco della combustione del tabacco.

La miscela può essere riscaldata in diversi modi ma la maggior parte dei riscaldatori di tabacco in commercio sfrutta due tipi di tecnologie:

  • quella a riscaldamento resistivo, che si fonda sul principio della resistenza elettrica. Grazie ad un elemento conduttore, il quale oppone parziale ‘resistenza’ al passaggio della corrente elettrica, il dispositivo sviluppa il calore necessario a scaldare la miscela di tabacco presente al suo interno;
  • la Induction Heating Technology (tecnologia di riscaldamento a induzione), invece, fa leva sul riscaldamento per induzione; la corrente elettrica attraversa una bobina metallica, avvolta attorno allo slot in cui va inserita lo stick di tabacco, e in tal modo genera un campo elettromagnetico, dal quale deriva il calore che scalda la miscela.

Pertanto, a differenza delle comuni sigarette, il THP non brucia il tabacco*. Sul punto, sono diversi gli studi** che evidenziano come il passaggio dal tabacco da combustione a quello scaldato possa determinare una minore esposizione a fattori di rischio, in virtù soprattutto dell’assenza di combustione.

Le ultime novità proposte dal mercato

Quello dei THP è un segmento di mercato vivace e in costante evoluzione, grazie soprattutto alla continua ricerca tecnologica da parte delle aziende produttrici. Tra queste, a proporre una delle ultime novità in fatto di dispositivi che scaldano il tabacco è BAT Italia, che ha da poco introdotto il nuovo glo™ Hyper Pro. Si tratta di un dispositivo di nuova generazione, che introduce diverse novità rispetto ai precedenti prodotti del marchio come, ad esempio, la nuova tecnologia HeatBoost, un display ridisegnato e il tasto per selezionare la modalità di riscaldamento desiderata*. Il dispositivo è disponibile in cinque diverse colorazioni e presenta un design più compatto se paragonato agli altri device a marchio glo™ attualmente disponibili in commercio. 

Al contempo, il prodotto conserva molte delle caratteristiche che contraddistinguono i device a marchio glo™ più recenti, dalla doppia modalità di riscaldamento (Standard e Boost), al formato ‘tascabile’, dovuto ad un design attento alla funzionalità.  

Powered by glo™

*Questo prodotto non è privo di rischi e contiene nicotina, una sostanza che crea dipendenza.

** https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9522838/

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