Avezzano – Nella giornata di ieri i docenti e il personale Ata dell’Istituto “Ettore Majorana” di Avezzano hanno salutato il prof. Piero Buzzelli che, per diversi anni, ha rivestito il ruolo di Dirigente scolastico presso l’istituto avezzanese e che si avvia al pensionamento. Per ripercorrere la carriera di Buzzelli e per ringraziarlo per quanto ha fatto, i docenti gli hanno dedicato un componimento in rima che riportiamo di seguito:
“Per il Dirigente scolastico Piero BUZZELLI
Quello che vogliamo raccontare
Sia pure per dilettare
E’ il viaggio del nostro Piero
Che da fanciullo un po’ fiero
Di strada ne ha fatta tanta
Fino ad incrociare la nostra grande banda!
E sì, perché alla fine, complice il maestro Piacente
Il sogno della banda lo ha realizzato veramente!
Tutto il pregresso non possiamo certo raccontar
Ma qualcosina vi facciamo immaginar.
Mentre il giovane Piero alle fonti del sapere si abbeverava
Subito le sue passioni pian piano palesava:
Laetamente amava cantar, mentre solfeggiando imparava a suonar
E nell’amato gioco del calcetto si divertiva a trionfar.
Or pronti? Si parte
Stazione d’imbarco Istituto Serpieri di Avezzano.
Tra gli agrotecnici tanti anni si è fermato
Nel frattempo tante altre cose ha imparato
Anche la prova da DS ha sperimentato.
Sempre tanto tranquillo sembrava
Anche se in realtà mai si apposava:
Le sue due passioni nella docenza ha ben mescolato
E teoria, ritmica ed estetica della musica applicata all’educazione fisica ha insegnato.
Mentre al Serpieri, come vice capo, la promozione delle aziende pilotava
Nel segreto del suo cuore il Majorana di governar già sognava.
Nell’Anno Domini 2015 arriva la svolta:
Andando ad Ostiglia cambiò rotta.
Il tempo di permanenza fu assolto
E, come dicono lì, riuscì eroicamente a tener botta.
Correva l’anno 2018 quando appurammo che Piero ad Avezzano sarebbe tornato
E sulla poltrona del Majorana sarebbe stato incoronato.
Non ne trovò tanti alla sua altezza
Solo di uno, infatti, confermò l’adeguatezza
Su tutti noi entrambi si levavano, direttive e circolari emanavano
E dandoci una mano pazientemente ci guidavano.
Poi all’adeguatezza dell’altezza affiancò anche quella della bellezza
Tre belle fanciulle ha adocchiato, lo staff di presidenza ha completato
E fiduciosamente la gestione della scuola ha loro affidato.
Dietro la nuova scrivania si piazzò
E subito la tabella di marcia ci cambiò.
Ma la luna di miele durò pochissimo
Una pandemia ci travolse per tantissimo.
Ora che da questa brutta malattia siamo usciti
E’ giunto anche il tempo di raggiunger altri lidi
Col favore della sorte oggi un brindisi possiam fare
Senza paura di tante persone assembrare.
Ed or, cari uditori, vogliateci scusar se il parlar per rime si deve lasciar
Poiché le massime di Piero, che tutti conosciamo, dobbiamo riportar ed è difficile farle rimar.
• Volevo vedere se eravate attenti
• La democrazia è un’istituzione che tutela le minoranze ma fa vincere le maggioranze
• Non possiamo mandare truppe cammellate
• Non sono un uomo solo al comando
• Io non comando niente, ma a differenza di altri, io lo so
• A scuola non si mangia
• Accetta con entusiasmo
• Un iscritto in più rispetto all’anno scorso
Quale preveggente il Collegio online prima ancora della pandemia voleva far
Altro che vezzo!
Per un bel pezzo, non solo il collegio, ma tutti gli incontri online abbiam dovuto far.
Tanto lavoro c’è ancora da fare…Intanto l’insegna è stata attaccata
E la biblioteca a Mario Pomilio è stata intitolata
Le lungaggini proprio non ama ed alla puntualità tutti richiama:
Per mezzogiorno tanta gente ha convocato
Pretendendo che per le 13 tutto fosse ultimato:
Sindaci, Vescovo, Paolo Ruffini, non il Prof., ma l’attore ha invitato
Per inaugurar il Teatro dei Diritti umani perfino la banda ha chiamato
A Quinto Poppedio Silone l’ha intitolato anche se i ragazzi non l’avevano mai ben studiato
Ma, fortunatamente, Ettore, Emma e Nao per il mondo hanno accompagnato
E anche loro grandi successi hanno conquistato.
Ogni mattina a tutti i fanciulli la via della salvezza vorrebbe far imboccar
E dall’inferno al paradiso farli andar
Combattendo con Colella in ogni atrio, spazi-lettura ha organizzati
Anche se, a dirla tutta, troppi libri non sono stati proprio divorati
Dopo cinque anni di navigazione, ora Piero intravede l’isola felice
Alla domanda: cosa porteresti? Egli ci risponderà:
I Laeti cantores vorrei che fosser là
Don Adriano mi aspetta di già
Musica barocca mi piacerebbe poter ascoltar
Senza alla scuola dover più badar
Tanti tornei di calcetto vorrei organizzar
E anche Parlati, se vorrà, potrà venire a giocar.
Giunto all’approdo della sua isola felice, or Piero citando Elisa ci dice:
“Siete persone splendide, ma devo andar via”.
Anche la strada per Luco e Trasacco abbandonerà, per far ciò che vorrà in libertà.
Tutti noi in coro grazie gli diciamo
E auguri polifonici di buona vita gli facciamo.”