Luco dei Marsi – “Angizia la dea del Fucino“, questo il titolo dello speciale andato in onda nello spazio “Macchemito” dedicato alla Cultura del TGR Abruzzo, su Rai 3. Un servizio dedicato alla “divinità italica adorata dai Marsi era collegata soprattutto al culto dei serpenti“. Un lavoro a cura di Paolo Pacitti, con Peppe Millanta, immagini e montaggio Sem Cipriani. Per raccontare la storia della dea Angizia si parte leggendo un brano dell’Eneide di Virgilio.
Peppe Millanta accompagna poi i telespettatori alla scoperta di una delle figure più importanti dell’antichità. Si parte dal culto dei serpenti, strettamente legato alla cultura della gente marsa legata alla conoscenza di erbe capaci di curare le malattie. Il bosco sacro della dea Angizia era posto ai margini del lago Fucino. La dea era, spiega Millanta, “un’esperta incantatrice di serpenti, edotta nella capacità di produrre antidoti contro i veleni“.
Nello speciale dedicato ad Angizia c’è anche un breve intervento di Francesco Berardi, professore di Letteratura latina, che spiega la presenza della figura di Angizia nella tradizione letteraria latina. Si torna poi alla “nenia marsa“: un canto accompagnato dal flauto capace di ipnotizzare i serpenti fino a renderli innocui. E poi si arriva nel sito archeologico di Luco dei Marsi, lì dove si trovano i resti del santuario dedicato alla potente dea. Parlando di serpenti, ovviamente, non poteva mancare un richiamo alla festa di San Domenico a Cocullo.