L’Aquila. Due diagnosi, da parte di servizi sanitari diversi, per lo stesso paziente con disturbi psichiatrici: come raccordarsi al fine di una più efficace terapia? Ruota attorno a questo tema il convegno dal titolo: ‘Quando si passa dalla mono alla doppia diagnosi’, in programma all’Aquila, domani, a partire dalle ore 8.00, alla ‘Dimora del baco’ , località Centi Colella.
L’iniziativa è del Dipartimento di salute mentale della Asl, diretto dal dr. Vittorio Sconci, e ha come responsabile scientifico il dr. Stefano de Cataldo. Previsto, tra gli altri, l’intervento del Manager della Asl, Rinaldo Tordera. La doppia diagnosi, che in Italia è un aspetto comune a molte realtà sanitarie, è legata in prevalenza all’uso di sostanze stupefacenti, in particolare cannabinoidi.
Il disturbo psichico, infatti, può favorire il ricorso a tali sostanze e, viceversa, la loro assunzione può causare l’insorgere di problemi psichici. Un aspetto che in genere chiama in causa due servizi: la psichiatria e il Ser. D (che nelle Asl si occupa di tossicodipendenze) e che rende dunque necessario migliorare l’integrazione di queste due attività, al fine di stabilire la più efficace terapia che può essere, a seconda dei casi, farmacologica, psicoterapeutica o combinata.
“Molto spesso sinora”, afferma il dr. Sconci, “doppia diagnosi ha significato percorrere contemporaneamente due strade diverse e di difficile congiunzione. L’uomo subisce, oltre alla dissociazione della malattia, le contrapposizioni dei servizi. Forse è giunto il momento di riflettere sugli errori del passato per garantire, utilizzando con criterio gli strumenti della scienza, un futuro in cui prevalga l’unitarietà della persona”. Lo scopo della giornata di studio di domani, in sostanza, è migliorare il percorso terapeutico-riabilitativo attraverso una revisione delle procedure relative all’accoglienza e alle cure dei pazienti.