Opi – Tra i tanti nomi riportati negli atti anagrafici tratti nell’archivio comunale di Opi, troviamo il vetturale Tatti Loreto anno di nascita 1856, poi Seimonte Desiderato anno di nascita 1859 e di Vito Ippolito anno di nascita 1874 e molti altri.
La parola “vetturale” deriva da “vettura” che sta a significare trasporto di cose e persone con cavalli, muli e asini. La parola “cavallaro” deriva da “caballus” e sta ad indicare chi mercanteggia cavalli o cavalca cavalli o anche che conduce cavalli per il traporto di cose o persone.
Il termine “mulattiere” deriva da “mulus”: colui che guida i muli. Va detto che i mulattieri stanno scomparendo a Opi, nella zona dell’Alto Sangro e nella zona dell’Alta Valle del Liri. Basta vedere che cosa è già accaduto a Cappadocia e il suo interland.
Continuo dicendo che tra i tantissimi nomi che compaiono negli atti anagrafici del comune c’è anche quello di Ottavio Paglia, mulattiere nato a Opi nell’anno 1932, scomparso pochi giorni fa: uno degli ultimi.
Io che sono stato da ragazzo -13/19 anni- ho fatto il mulattiere, erano gli anni tra il 1957 al 1963 e non sapevo che i mulattieri venivano chiamati “cavallari” e, ancora prima, “vetturali”.
Immaginavo che fossero tre mestieri diversi, oggi invece mi accorgo che tutti e tre hanno avuto la stessa storia, le stesse origini, gli stessi problemi, le stesse capacità, le stesse fortune e sfortune. Erano e sono quei pochi rimasti persone degne di rispetto.
Ottavio è stato un mulattiere vero, un mulattiere capace si affrontare i sacrifici che il mestiere richiedeva. Non ho una foto, ma non fa niente, è nel mio ricordo personale: la sua figura con i suoi muli, la cosiddetta “mmaschijta“.