Economia e finanza ai tempi del Coronavirus. Analisi semiseria per sdrammatizzare

Avezzano – In questi giorni, ai diffusi timori del Coronavirus, si sono uniti quelli legati al crollo delle borse per il rallentamento dell’economia, una frenata amplificata dalle precauzioni adottate dai governi per limitare e contenere la diffusione del virus, in un circolo vizioso che si autoalimenta senza soluzione di continuità. 

Questa non è la prima, ne sarà l’ultima volta che i mercati finanziari precipitano come se non ci fosse un domani. Sicuramente una buona diversificazione del portafoglio resta sempre un’ottima garanzia di protezione dei risparmi. Ora si tratta solo di avere pazienza, aspettare che passi la nottata, e magari, per chi se la sente, approfittare dei ribassi per entrare sul mercato.  

Per avere un’idea concreta del reale stato della situazione, basta confrontare il valore dello spread fra Btp e Bund al termine di questa settimana, a 181 punti base, rispetto al valore che aveva nei giorni delle feste al Papeete Beach, ben più alto, intorno ai 235 punti base. Anche le borse in questi giorni sono scese molto, ma ci sta, considerando che nel 2019 i mercati azionari hanno realizzato forti rialzi. 

Oggi l’indice della borsa italiana ha chiuso la settimana a 20.800 punti contro i 20.000 dello scorso ferragosto. Insomma, anche la borsa italiana, nonostante il calo, capitalizza più oggi di quanto non facesse nei giorni del Papeete. Insomma, sembrerebbe che ai mercati faccia più paura Salvini che il Coronavirus. 

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