Escursionisti che lasciano scritte su pietre e manufatti in montagna: “È quasi offensivo”

Marsica – Recentemente, un post degli “Amici del Cinquantesimo MonteVelino” porta all’attenzione un fenomeno sempre più diffuso: escursionisti che lasciano le proprie scritte su pietre e manufatti presenti sulle nostre montagne.

I messaggi, spesso realizzati in modo approssimativo, indicano la posizione e la quota, ma suscitano più perplessità che utilità.

La cima di una montagna è da sempre stata considerata un luogo di arrivo, un punto di riferimento, un simbolo di conquista. Le scritte inutili ne snaturano il significato, trasformando un’esperienza autentica in un atto di vanità.

Scrivere poi su manufatti che richiedono anche una costante manutenzione fa si che l’autore di tali aggiornamenti venga ricoperto di non belle parole“, scrivono da “Amici del Cinquantesimo MonteVelino“.

I frequentatori della montagna meritano un’esperienza visiva che rispetti la bellezza naturale del paesaggio. Un invito alla cura e alla responsabilità collettiva è quindi fondamentale.

Il consiglio è il seguente” scrivono dagli Amici “i pennarelli metteteli in mano ai vostri figli, possibilmente al posto dei telefonini. Sarebbe carino, ad esempio, fare colorare loro dei bei disegni di panorami montanari. Chissà?“.

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