Ex ospizio occupato, nuovo appello dei cittadini al sindaco De Angelis. Comunicazione in Procura

interventi urgenti per ripristinare “la sicurezza e il decoro” della zona

Avezzano – Una lettera dai toni e dai contenuti più che forti, in particolare in alcuni passaggi che, siano o meno condivisi e condivisibili, danno comunque la misura dell’esasperazione che anima gli autori. È quella indirizzata dai residenti del quartiere che ospita l’ex casa di riposo “San Giuseppe”, in via Toscana ad Avezzano, al sindaco De Angelis e alla Procura della Repubblica. Alle istituzioni i cittadini tornano a chiedere interventi urgenti per ripristinare “la sicurezza e il decoro” della zona, già teatro di fatti di cronaca anche gravi e spesso epicentro di tensioni e traffici illegali da parte degli abusivi che occupano la struttura.

Un mese fa, il sopralluogo effettuato dal sindaco De Angelis, che aveva annunciato nell’occasione il “Ripristino immediato del servizio di vigilanza notturna, muratura di tutti gli accessi della parte più vecchia dello stabile e riutilizzo della parte più nuova, tramite la gestione di un’associazione di volontariato che possa anche garantire un servizio di guardiania”. Nulla pare essere cambiato nella sostanza e lo spiegano  i Residenti – quotidianamente alle prese con il difficile rapporto di vicinato con gli occupanti dell’ex ospizio – nella missiva che riportiamo di seguito, e nella quale auspicano anche la riqualificazione dell’immobile per l’uso al quale era stato destinato, cioè l’accoglienza degli anziani.

Tra le diverse considerazioni e i legittimi interrogativi che la questione richiama, in primo luogo attinenti alla sicurezza urbana, si ripropone anche quello relativo all’opportunità, pure insieme alle associazioni di volontariato e alla Curia, della predisposizione di adeguati ricoveri – controllati e gestiti nella legalità, che non possono essere strutture pericolanti o in abbandono – per i senzatetto, visto che le condizioni climatiche si fanno critiche  più velocemente di quanto procedano le pratiche per la concretizzazione del progetto “Rete solidale”, promosso al tempo dall’amministrazione Di Pangrazio, di concerto con la diocesi dei Marsi e con il contributo del ministero degli Interni,  per il quale nei primi mesi dell’anno erano stati stanziati 169mila e 430 euro, destinati alla creazione di una “rete di offerta abitativa con strutture alloggiative di emergenza e temporanee, di assistenza ai senza fissa dimora e per l’erogazione contributi per l’affitto alle famiglie in difficoltà”.

Gentilissimo Sign. Sindaco”, scrivono i Residenti nella lettera inviata all’indirizzo del sindaco De Angelis e alla Procura della Repubblica, “nel prendere atto e nel ringraziarla delle iniziative già da lei adottate in merito alla vicenda riguardante l’ex casa di riposo “S. Giuseppe” sita in via Toscana, tuttora occupata da disperati, gente senza fissa dimora, ma anche da persone equivoche che con prepotenza, arroganza e disprezzo del vivere civile, continuano ad essere fonte di disturbo e di tensione per noi residenti, la sollecitiamo, con ferma cortesia ma anche determinazione, a porre in atto ogni provvedimento che possa mettere la parola fine a questa ormai annosa e preoccupante vicenda. Le ribadiamo che noi residenti siamo ormai estenuati dai continui atti di inciviltà, protervia ed arroganza da parte di non pochi occupatori abusivi di tale struttura che non meritano nessun atto di cristiana solidarietà e attenzione. Cristiana solidarietà e attenzione che il sindaco di Avezzano, come pure ii Vescovo Del Marsi riteniamo debbano riservare e indirizzare alle persone anziane e fragili che dopo una vita dedicata al  lavoro, all’onestà e alla famiglia si trovano a vivere in condizioni di precarietà e di disagio economico. Come pure ci troviamo costretti a diffidare chiunque pensi di concedere I locati della struttura ex casa di riposo ritenuta agibile (anche se non capiamo come possa essere possibile ciò data la strettissima adiacenza alla struttura ad alto rischio di crollo che in tale eventualità, obbligatoriamente, coinvolgerebbe case, cose e persone vicine) a finalità che non siano quelle che motivarono la donazione del bene e cioè: realizzare una casa di riposo per anziani, riportando finalmente nel nostro quartiere quella condizione di vivere civile e solidale che ci ha sempre contraddistinto. Certi di una sua pronta attenzione le porgiamo distinti saluti allegando elenco delle firme dei residenti”.

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