Farmacia comunale, Mariano Santomaggio: “ Da quale pulpito vengono le prediche. L’accordo? Altro che affarone…”

Avezzano – Non si spegne il vespaio di polemiche suscitato dall’approvazione dell’accordo tra Comune e Afm sulla cessazione della gestione da parte di Afm e questioni accesorie. Sulla vicenda torna alla carica Mariano Santomaggio. Nel mirino del consigliere di opposizione, Luca Angelini, l’assessore, ha detto Santomaggio, “ che si faceva rimborsare le spese di viaggio di circa mille e 700 euro al mese dopo la mia denuncia si accontenta di circa 800euro, quindi da quale pulpito viene la predica. Se la transazione da lui proposta sarà approvata rivelerà la sua incapacità di assessore.
Gianfranco Gallese e Ignazio Iucci sono due medici alla prima esperienza amministrativa: è di tutta evidenza la loro ignoranza in materia. L’hanno approvata solo per far piacere al sindaco e all’assessore. Lino Cipolloni si è meravigliato che da revisore dei conti di lunga esperienza quale sono, non ho capito la “bontà” per il Comune di Avezzano dell’atto in questione. Non mi meraviglio che Cipolloni, dopo 30 anni di vita amministrativa, non sia riuscito a capire che questa transazione è palesemente dannosa per il Comune di Avezzano e per tutti gli avezzanesi. Ti (ri)spiego brevemente perché. Il Comune di Avezzano, in data 18/12/2014 ha fatto ricorso in tribunale chiedendo (tra l’altro) al giudice di dichiarare risolta la convenzione con l’A.F.M. per le tante inadempienze di quest’ultima e concludendo con la richiesta di euro 500.000,00 a titolo di risarcimento dei danni provocati al Comune di Avezzano per la gestione non ortodossa. Per tutta risposta Lino Cipolloni insieme ai citati signori hanno approvato la transazione in questione (di dubbia legittimità perché firmata per l’A.F.M. dal direttore generale (che per sua stessa ammissione, dichiara nell’atto di non averne i poteri) con la quale, dopo aver riconosciuto, perché previsto in convenzione, il valore dei beni strumentali come da libro dei cespiti “regalano” all’A.F.M. , perché non è scritto da nessuna parte, l’importo delle spese da essa sostenuto per adattare i locali alle sue esigenze.  Compensando il tutto con i canoni arretrati.   E dire che il 12 aprile si sarebbe tenuta l’udienza che avrebbe sicuramente dato ragione al Comune di Avezzano. Dimenticavo sono a nostro carico anche le spese del legale incaricato di fare il ricorso. Un vero affarone per gli avezzanesi”.

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