Ci si può chiedere se ancora abbia senso scrivere poesie per l’infanzia, in un mondo come il nostro, che non considerando il bambino un valore assoluto, non si preoccupa neppure del proprio futuro. Eppure educare alla parola poetica significa aprire le coscienze da plasmare ai sentimenti più nobili. Se come diceva Khalil Gibran “Mamma, (é) la parola più bella sulle labbra dell’umanità” essa si fa dono sublime sulla bocca dei bambini per la figura materna.
Mamma.
Mamma, per la tua festa
vorrei darti un fiore
con la veste più azzurra del cielo,
sfumata del rosa del boccio del melo.
Ma nessun giardino
può possedere un fiorellino
più amato del tuo piccino.
Per questo poserò sulle tue dolci labbra
solo un bacio affinché rimanga per sempre
nel mio cuoricino un profumo di bontà.
Maria Assunta Oddi
Terza pagina
Panorama di Avezzano in una cartolina degli anni ’40
Maria Tortora
Il palazzo degli Onofri a Tagliacozzo
Ermanno Salvatore