Collelongo – Alla tradizionale festa di Sant’Antonio Abate che si tiene, ormai da secoli, a Collelongo mancano ancora alcuni mesi. Eppure il Comitato di Sant’Antonio Abate 2024 è già al lavoro per organizzare e dare vita a uno dei riti più caratteristici del territorio marsicano. Le persone che compongono il Comitato sono le stesse dello scorso anno a cui si è aggiunto qualche nuovo elemento.
“Ci preme anzitutto ringraziare il parroco don Michele per averci dato fiducia e quanti, tra la popolazione, ci hanno spinto a rinnovare questo impegno” scrivono in una nota “Questa fiducia è, per tutti noi, importante fonte di energia a fare più e fare meglio per la nostra secolare Festa, pienamente consci del suo elevato valore religioso, storico e culturale“.
“Chiunque avesse necessità di comunicare con il Comitato potrà farlo attraverso i canali social o scrivendo alla mail [email protected]. Nei prossimi giorni inizierà il giro per la questua e la preparazione delle torcette. Infine si chiede agli organizzatori delle Cuttore e delle Conche Rescagnate di comunicarci appena possibile le loro intenzioni così da garantire una migliore organizzazione delle risorse e quindi della Festa“, concludono dal Comitato di Sant’Antonio Abate 2024.
Con il termine cuttora (o cottora) si indicano sia i grossi caldai di rame per la preparazione dei cicerocchi (una zuppa di granturco bollito) sia le case in cui sono allestiti questi caldai, all’interno di un grande camino decorato con i pertecalle (le arance) e con l’immagine del santo; le cottore sono allestite da gruppi familiari, da associazioni, da gruppi di amici (il loro numero può variare, generalmente sono almeno dieci). Vengono accese ai vespri del 16 Gennaio.
Per tutta la notte bruciano i due torcioni, grossi falò a forma di cono rovesciato composti da tronchi di quercia e faggio, tenuti assieme da una struttura in ferro. All’alba del 17 Gennaio sfilano davanti la chiesa le ragazze con le conche rescagnate (addobbate): si tratta della conca in rame un tempo usata per il trasporto dell’acqua, addobbata e portata sul capo da ragazze in costume tradizionale; la festa si conclude nel pomeriggio con la benedizione degli animali in piazza e i giochi popolari.
Le prime attestazioni storiche relative al culto di Sant’Antonio Abate a Collelongo risalgono allo scorcio del 1600, periodo in cui verosimilmente venne eretto l’Altare dedicato al Santo nella chiesa di Santa Maria Nuova. Sul piedistallo della statua del Santo si conserva ancora oggi l’incisione di un restauro avvenuto in occasione della visita del Vescovo Corradini nel 1692. In occasione della festa la statua di Sant’Antonio Abate viene addobbata con le arance che, benedette, saranno poi distribuite agli ammalati.