Tagliacozzo – Come abbiamo appreso ieri dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi, lo stato d’emergenza non verrà prorogato. Quindi con il 31 marzo prossimo terminerà lo stato d’emergenza che, come molti ricordano, venne proclamato il 31 gennaio 2020. Il Sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, condivide online una riflessione a proposito di cosa accadrà, in ambito religioso, dopo il 31 marzo.
Scrive Giovagnorio: “chissà che non ci sia il completo ristabilimento delle pratiche devozionali quali le processioni e gli altri riti inerenti la Settimana Santa, le Festività pasquali e le feste patronali, visto che comunque, laicamente parlando hanno riaperto cinema, teatri, chiese, stadi, sono stati autorizzati: concerti, manifestazioni pubbliche, comizi, cortei ecc.“. Con lo stato d’emergenza, in effetti, per evitare la diffusione del Covid-19, sono stati vietati rituali religiosi che, prima della pandemia, caratterizzavano le tradizioni di ogni piccolo o grande centro.
“Capisco che non hanno mai avuto in “simpatia” queste pratiche per la loro “adulta cattolicità” rispetto alla nostra “puerile”… e che in due anni di pandemia è stato infinitamente più “comodo” così…” scrive il primo cittadino di Tagliacozzo “ma chiedo per un amico titolare di una ditta di luminarie, per un amico titolare di una ditta pirotecnica, per un amico che suona in un concerto bandistico, per un amico titolare di giostre, per un amico titolare di un banco di esercizio commerciale ambulante e infine per un amico che avverte il bisogno di rivivere edificanti ed antiche pratiche devozionali della nostra Tradizione religiosa“.