Pescina – «Una scelta che spiana la strada al nuovo progetto targato Marsilio-Imprudente tanto avversato da alcune comunità locali.» Questa la secca affermazione del capogruppo del PD in Consiglio Regionale, Silvio Paolucci.
Lo scorso anno, nel mese di febbraio, il consigliere dem aveva presentato una risoluzione per scongiurare la captazione dell’acqua a monte degli abitati della Valle del Giovenco, nell’ambito del progetto dell’impianto irriguo del fucino. La Giunta D’Alfonso aveva appostato in bilancio 50 milioni di euro per finanziare il progetto, ma gran parte dei fondi sono stati utilizzati dalla Giunta Marsilio per l’emergenza Covid-19.
Paolucci evoca una situazione che ricorderebbe le vicende narrate nel celebre romanzo di Ignazio Silone, Fontamara, dove i cafoni, vengono raggirati con la prospettiva di un accordo vantaggiosissimo in base al quale l’acqua del ruscello verrà dirottata per 3/4 verso i terreni dell’Impresario, il quale, bontà sua, riconoscerà alla popolazione il diritto di poter usufruire dei restanti 3/4.
Il capogruppo del partito democratico esorta tecnici e progettisti, a trovare una soluzione per evitare l mortificazione della Valle del Giovenco, attivandosi nel contempo nella realizzazione dell’impianto irriguo, non senza aver prima ripristinato i 46,5 milioni distratti dalla posta di bilancio dedicata.
Nel centro fucense non sono mancate le note di riprovazione. A partire da Tiziano Iulianella, candidato sindaco alle scorse comunali. «Occorre restare vigili. Probabilmente ci verranno a dire che non c’è motivo per preoccuparci, perché l’acqua continuerà a scorrere sul letto del fiume, omettendo di dire che lasceranno solo quella che non possono toglierci per legge, ovvero il deflusso minimo vitale.» Queste le sue parole.
Qualche esponente del M5S è entrato sull’argomento ricordando che lo scorso anno il consiglio comunale deliberò all’unanimità l’indisponibilità da parte della comunità ad avallare i prelievi delle acque a monte dell’abitato di Pescina. Anche il sindaco Zauri, all’epoca all’opposizione, votò per la difesa del Giovenco, e tirato in ballo, risponde che si impegnerà comunque a fare chiarezza sull’argomento attraverso prove documentali.
Zauri fa sapere di aver avuto rassicurazioni per telefono. «I lavori sono nella fase di valutazione progettuale, nulla è ancora definito, tanto meno la captazione a monte del fiume Giovenco. La nostra attenzione sarà massima su questo argomento.»