Fiume Liri, all’incontro di San Vincenzo Valle Roveto, pochi politici ma molti tecnici e volontari delle associazioni che hanno animato il dibattito

Valle Roveto – Magari non saranno gli Stati Generali della Valle Roveto ma l’incontro di San Vincenzo, scaturito da una segnalazione del comando della Regione Carabinieri Forestale-Abruzzo e Molise, al netto della nutrita presenza di associazioni e tolti, il Sindaco Giulio Lancia, padrone di casa, e i vice sindaci di Civitella Roveto e Canistro, ha registrato diverse assenze fra i primi cittadini dei comuni rovetani.

In compenso però è stata molto assortita la platea dei tecnici. Presenti la Burgo, l’Arta, L’Autorità di bacino, il Consorzio di Bonifica, il Cam, l’Arap e il Genio Civile per la Regione. Assenti invece la Forestale e la Procura della Repubblica, probabilmente per motivi di opportunità, visto che l’incontro scaturisce proprio da un’ipotesi di reato ambientale sul quale è ancora in corso un procedimento.

La Asl 1, impossibilitata a essere presente, ha recapitato una nota letta dal Sindaco Lancia all’apertura dei lavori, nella quale, sostanzialmente si invitano i comuni al puntuale controllo degli scarichi dislocati sui territori e alle verifiche mirate sugli insediamenti produttivi, industriali e artigianali.

Importante il contributo dell’ing. Errani della Burgo che in ossequio alla policy della sua azienda in materia di trasparenza non esita a comunicare che la segnalazione della forestale riguarda proprio la Burgo. «La sanzione a cui si fa riferimento e che è oggetto improprio di questa riunione, è relativa al 2017 e riguarda materiale di sgrigliatura e la sua gestione. Questo materiale era in corrispondenza di Incile, dove dal 2011 abbiamo un comodato d’uso. L’altro sgrigliatore è situato nella vasca di carico a Canistro

Il presunto reato, in corso di archiviazione, era maturato a seguito della non corretta gestione di un certo quantitativo di rifiuto, circa un bilico di materiale che adesso la Burgo sta gestendo nel rispetto di tutte le prescrizioni. «Oggi gestiamo il rifiuto nello sgrigliatore con ben sette codici Cer andando a rovistare materialmente fra i rifiuti per fare la separazione manuale in quanto è nostro interesse, a tutela delle nostre attrezzature, soprattutto dopo un incidente nella vasca di carico che fra costi diretti e indiretti pesò per circa un milione e mezzo di euro.» dice Errani che prosegue

«Noi effettuiamo controlli sia sull’acqua che rilasciamo, sia su quella in ingresso, e quando i livelli scendono, quella in ingresso ci crea notevoli problemi tanto che pensiamo di investire sulla depurazione dell’acqua in ingresso.»

Le risulta che la convenzione della Burgo per la gestione delle acque sia in scadenza?

«Si ma è in corso di rinnovo»

Non dovrebbe andare a gara in base alle normative UE?

«Su questi aspetti abbiamo pareri discordanti.»

Un’altra domanda, mi può confermare o meno se la convenzione prevede, una volta rilasciata l’acqua, che quest’ultima debba essere ripompata a monte?

«Lo stabilimento di Avezzano è dotato di diverse convenzioni che risalgono tutte quante ai tempi di Torlonia ma tutte queste informazioni le può trovare sul sito della Regione

Cosa produce oggi la Burgo nello stabilimento di Avezzano?

«Quando siamo ripartiti nel 2018» dice Errani «La Burgo ha fatto una scommessa. La digitalizzazione dei processi ha colpito pesantemente l’industria della carta grafica facendo registrare una contrazione di almeno il 50% della produzione su scala mondiale.»

L’ingegnere descrive l’intuizione della Burgo che riparte con un progetto di riconversione dello stabilimento di Avezzano, anche a salvaguardia dei posti di lavoro, puntando sul Containerboard, precisa tuttavia, che la chiusura patita dal 2014 al 2018 non era scaturita dall’impossibilità di confrontarsi col mercato per via di impianti obsoleti. Tutt’altro, Errani ha ribadito che la Burgo ha sempre investito continuamente sull’innovazione.

«La Burgo ha investito milioni di euro sull’impianto di depurazione, è un impianto con i fiocchi che lavora. Le materie prime che entrano nel nostro processo di lavorazione sono la carta e l’amido. Il nostro è un impianto molto semplice che con sedimentatori, flottatori e ossidatori non fa altro che abbattere il carico di COT (Carbonio Organico Totale) al fine di rispettare i parametri di legge.»

Momenti di concitazione si sono vissuti quando il rappresentante del consiglio di gestione del CAM, Loreto Ruscio, illustrando, carte alla mano, una serie di dati che certificherebbero la salubrità delle acque rilasciate dai depuratori nel Liri, è stato interrotto dalle rimostranze di alcuni rappresentanti delle associazioni, ma anche dal vice Sindaco di Civitella Roveto che ha ricordato i recenti sversamenti di schiume provenienti dall’Emissario Claudio/Torlonia.

Sulla questione ha provato a stemperare gli animi il commissario del Consorzio di Bonifica, Danilo Traquini che ha proposto alcune riflessioni chiedendosi retoricamente come mai, fosse potuto accadere, che sversamenti di schiume fuoriuscissero dall’Emissario, nonostante la paratoie del Consorzio di Bonifica fossero chiuse. Inoltre ha posto un ulteriore punto di domanda.

«Posto che da Incile partono due gallerie sotterranee, se le schiume fossero partire dal Fucino, perché quest’ultime sono fuoriuscite solo dall’Emissario Claudio a Capistrello e non dalla galleria che alimenta la centrale di Canistro Ciò farebbe pensare a sversamenti effettuati in altri punti dell’Emissario, all’interno del quale, fra l’altro afferiscono sorgenti sotterranee, come ha confermato lo stesso Tarquini, che spiegherebbero il perché dalla galleria romana arriva acqua anche quando le paratoie sono chiuse.

Spirito costruttivo anche da parte dei tecnici dell’ARTA che si sono mostrati disponibili alle osservazioni dei vari referenti delle associazioni ritenendo condivisibile la proposta scaturita dal dibattito di aumentare le stazioni di campionamento lungo il Liri. Il dottor La Molinara ha però sottolineato che questa è una scelta che deve passare attraverso le indicazioni della Regione, e a tal proposito, ha esortato gli amministratori presenti a mettere in campo tutte le azioni istituzionali utili a portare l’istanza all’attenzione degli uffici preposti presso la Regione Abruzzo.    

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