Genio Civile via da Avezzano, Ceglie “Che altro possono toglierci adesso? Ah si, l’Agenzia delle Entrate…”

Avezzano –  “Anche il Genio Civile di Avezzano, come quello di Sulmona, è destinato a trasferirsi all’Aquila. La politica di decentramento degli uffici pubblici, creata per venire incontro alle esigenze dei cittadini sparsi per il territorio, non esiste più”. Lo dichiara in una nota stampa il Segretario del PD di Avezzano Giovanni Ceglie,

“La motivazione dell’accentramento è la riorganizzazione della macchina amministrativa da parte della neo Amministrazione Regionale Abruzzese.
Una provincia così estesa e di complessa orografia si vedrebbe scarnificata ulteriormente di servizi che difficilmente sarebbero risolte da un accentramento nel Capoluogo, il quale ricordiamolo, già stenta a riprendersi dal terremoto del 2009 dopo 10 anni.
Se lo scopo è quello di rafforzare il Genio Civile, per aumentarne le risorse fisiche e di pertinenza allo scopo di aumentarne l’efficacia, allora la strada intrapresa è sicuramente sbagliata.
Solo la Marsica presenta una popolazione di circa 140 mila abitanti, Sulmona estende le sue competenze alla Valle Peligna, Alto Sangro, Valle Subequana e Valle del Saggitario. Tutto ciò coperto dai due Uffici di Avezzano e Sulmona.
Adesso invece tutto sarà concentrato nel Capoluogo, città che non sembra aver risolto i suoi gravi problemi generati dall’ultimo sisma.
Ma non basta. Dopo questo accorpamento forse il tutto si sposterà di nuovo. Verso Pescara. E poi forse si continuerà all’infinito.
Per Avezzano e la Marsica questa ulteriore desertificazione di Uffici ed Enti Pubblici (oggi attivi e produttivi) sarà un colpo definitivo alla sua rinascita e forse alla sua sopravvivenza.
L’Espoliazione del Genio Civile da Avezzano segue la dipartita dell’Ufficio Dogane, vedrà la dipartita del Tribunale pur avendo un numero smaltito di pratiche superiore al Capoluogo ed ha visto il Comune declassificarsi a comune di secondo livello grazie alla scorsa Amministrazione di Centro Destra.
Se pensiamo, infine, che l’accorpamento nell’Ospedale del Capoluogo anche di alcune unità strategiche, prima presenti nell’Ospedale di Avezzano e a disposizione  del vasto territorio marsicano, oggi genera il paradosso che un’ambulanza deve percorrere il doppio del tragitto per recarsi all’Ospedale dell’ L’Aquila, anche 70 km se parte da Carsoli, insomma prepariamoci a richiedere allo Stato “la salvaguardia di riserva indiana” perché privati di tutti i servizi necessari a rispondere alle esigenze di una così vasta popolazione.
Che altro possono toglierci adesso? Ah si, l’Agenzia delle Entrate e poi possiamo chiudere”, conclude Ceglie.

 

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