Tagliacozzo. Numerose iniziative sono state organizzate in tutta la Marsica in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Questa ricorrenza è stata istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema così importante e ampiamente diffuso. Sono molte le associazioni, le cooperative e le organizzazioni in generale che in Italia aiutano e forniscono assistenza a donne e bambini vittime di violenza, fisica o psicologica. Terre Marsicane ha rintracciato e intervistato – in via esclusiva – Daniela Senese, coordinatrice della Casa delle Donne nella Marsica.
«La Casa delle Donne è gestita dalla cooperativa sociale BeFree, la cui presidente nazionale è la signora Oria Gargano», spiega Senese. «BeFree, che da anni lavora nell’ambito della violenza di genere e della tratta umana, gestisce anche un centro antiviolenza a Roma e a Campobasso».
Quando è partito il progetto per aprire la Casa delle Donne nella Marsica? E il personale in che modo è stato formato?
«Il progetto è stato presentato il 25 novembre 2015, esattamente due anni fa. Per quanto riguarda il personale, sono state fatte delle selezioni per la partecipazione a un corso di formazione di novanta ore. Successivamente, è stato fatto un tirocinio con affiancamento a Roma. A maggio 2016 è iniziata la nostra attività nella Marsica. Oggi siamo cinque donne e due avvocatesse. Non siamo volontarie, ma lavoratrici».
Che tipo di assistenza offre BeFree alle donne che subiscono – o hanno subito – violenza?
«Abbiamo uno sportello di ascolto per accogliere e parlare con le donne vittime di violenza. Abbiamo anche un numero di telefono attivo 24 ore al giorno, sul quale riceviamo telefonate da parte di donne, assistenti sociali e forze armate. È un numero, dunque, che può chiamare chiunque abbia bisogno. Inoltre, gestiamo una casa rifugio che accoglie donne e bambini nei casi in cui risulta necessario un allontanamento territoriale. Per questo, infatti, siamo in contatto con altre case rifugio su tutto il territorio nazionale. Ovviamente, per ragioni di sicurezza, i luoghi in cui si trovano le case rifugio devono essere mantenuti segreti».
Parliamo di numeri. Quante donne avete aiutato da quando siete presenti sul territorio marsicano? E come vi finanziate?
«Seguiamo, e abbiamo seguito, già più di cento donne. Inoltre, abbiamo accolto dieci donne e quindici bambini nella nostra casa rifugio. La cooperativa si finanzia, principalmente, rispondendo a bandi e avvisi pubblici. Al momento il contributo maggiore ci arriva dall’8×1000 della chiesa Valdese, che ci aiuta già dall’anno scorso. Il territorio, però, è vasto e abbiamo bisogno di ulteriori finanziamenti. Insieme al Comune di Tagliacozzo, infatti, abbiamo risposto a un avviso della Regione Abruzzo e stiamo aspettando di saperne l’esito. Inoltre, da più di un anno abbiamo firmato una convenzione con Coop Centro Italia: il progetto si chiama “Buon fine” e consiste nel ricevere gratuitamente, da parte di Coop, cibi freschi prossimi alla scadenza o con confezioni esterne danneggiate. Passiamo a ritirarli due volte a settimana insieme alla Caritas. All’interno di un altro progetto con Coop, lo scorso 23 novembre, è stata organizzata una cena il cui ricavato ci è stato donato a fine serata. Parliamo di 2milacinquecento euro da utilizzare per i minori. Anche l’anno scorso organizzammo una cena simile e il ricavato venne devoluto a noi e ai terremotati di Amatrice».
Avete degli eventi in programma per oggi?
«Questa mattina BeFree è stata convocata, insieme ad altri centri antiviolenza e associazioni, dalla Presidente Laura Boldrini presso la Camera dei Deputati. Hanno partecipato circa seicento donne. Nel pomeriggio, invece, parteciperemo – sempre a Roma – a una manifestazione che partirà da Piazza della Repubblica e arriverà a Piazza San Giovanni. Lo slogan sarà “Abbiamo un piano”. Durante tutto l’anno si sono svolte assemblee e riunioni in tutta Italia per arrivare alla proposta di un piano nazionale antiviolenza, composto da dodici capitoli. Questo costituisce una svolta, non si vedeva da anni un lavoro così grande e costruttivo. Alla base c’è, innanzitutto, l’affermazione del fatto che la violenza sulle donne è un fenomeno strutturale della cultura mondiale ed è lì che va scardinata. La violenza sulle donne non è solo fisica, ma anche psicologica e si trova in tutti gli ambienti, da quello familiare a quello lavorativo».
I recapiti per contattare la Casa delle Donne nella Marsica sono:
Telefono: 3938856389 e-mail: [email protected]
Nel frattempo questa mattina, nella sala consiliare del comune di Tagliacozzo, si è svolto un dibattito sulla violenza di genere. All’incontro ha partecipato anche la professoressa Maria Teresa Letta – Croce Rossa Italiana – che ha parlato del numero e del tipo di violenze che vengono subite dalla donne. «La violenza non è mai una forma di civiltà», ha affermato il sindaco, Vincenzo Giovagnorio, durante il saluto istituzionale. Di «battaglia di civiltà» ha parlato anche l’assessore alle Politiche sociali, Manuela Marletta, affermando che, purtroppo, «sono ancora poche le donne che denunciano». I ragazzi dell’Istituto “Andrea Argoli” hanno letto dei monologhi in diverse lingue, perché la violenza sulle donne è un problema mondiale. «Una donna arriva a denunciare o per disperazione oppure per preservare i figli» ha dichiarato il dirigente scolastico, dottoressa Patrizia Marziale. Un tema, quello della violenza di genere, che va affrontato in maniera chiara e costruttiva per sensibilizzare la popolazione.