In occasione del 21 settembre, giornata mondiale dedicata all’Alzheimer, istituita per sensibilizzare ed informare su una malattia che vede ogni anno quasi dieci milioni di nuovi casi, è necessario considerare il peso che ha avuto questo biennio di pandemia COVID-19 sulle famiglie dei malati spesso lasciate sole ad affrontare un radicale cambiamento di personalità dei cari accuditi. Solo una riorganizzazione dei servizi socio-sanitari sia governativi che provenienti dal volontariato può alleviare i parenti da situazioni talmente impegnative sul piano affettivo e relazionale da creare disagi esistenziali.
Anche la musica, la poesia, il teatro, la pittura può contribuire a diffondere la cultura del rispetto della persona come fondamento di ogni individualità al di là della sua condizione fisica e psicologica.
L’unica soluzione, capace di conservare la dignità dei malati di Alzheimer, è la cura amorevole. Come dice David Maria Turoldo: ”Fuori dell’amore non c’è umanità”.
Pochi versi per dire che la connotazione della poesia è prima ancora che letteraria, esistenziale: la poesia è una chiave preziosa per comprendere le emozioni che riguardano tutti in quanto essere umani.
IL Dono.
Ora che hai disimparato a parlare
A cantare a mangiare da sola
Ad allacciarti i bottoni e le scarpe
A lavarti a salire e scendere le scale
Ti resta quello che hai insegnato:
si possiede veramente solo ciò che si dona.