Giornata mondiale degli insegnanti, una lirica di Maria Assunta Oddi per celebrarla

Il 5 Ottobre si celebra la Giornata Mondiale del docente. Il suo obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore etico e sociale di una professione indispensabile per la formazione civile delle nuove generazioni. Particolarmente in questo periodo di pandemia insegnare significa suscitare riflessioni sulla necessità di costruire una comunità globale sul dialogo, la solidarietà, il rispetto della diversità nella tolleranza e nell’inclusione.

Gli obiettivi dell’Agenda 2030 invitano alla realizzazione di un mondo sostenibile tramite l’educazione scolastica per un vivere sempre più democratico. In una società distratta che a volte confonde l’informazione con la cultura i docenti possono rappresentare  quella meravigliosa bussola delle emozioni che orienta al bene e al giusto.

La scuola tramite gli insegnanti, che oggi sono chiamati a rispondere consapevolmente a sfide tecnologiche ed informatiche, è costruita sulle relazioni tra persone in stretta connessione con le dinamiche del territorio in cui opera. Vivere la scuola nella visione antropologica della sua alta missione con coraggio, innovazione e senso di responsabilità richiede una considerazione appropriata e gratificante dei docenti che da sempre aiutano i giovani ad entrare con sicurezza e fiducia nella vita adulta ascoltando il monito di Socrate, maestro dei maestri, “Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farvi pensare”.

A voi insegnanti.

E siete come contadini
Di gentile e vaga speranza
Chè il fanciullo e la gemma
Sono della stessa giovinezza
Bellezze arcane di tenerezza.

Tanto l’uno che l’altra
Sorridono alla vita lieta
Di meravigliosa fioritura.

Chi farà del bimbo l’uomo
E del seme l’oro della spiga?
Chi della vita futura il bosco nuovo
Di voli arditi?

Di buon ceppo saranno i vostri
Virgulti avvezzi di pensieri
Dei grandi che fecero del sapere
Ingegno cortese del Dolce Paese.

Cercaste con tenera premura
Il battito vitale del verde cuore
perché da esso nascerà il frutto
dell’ombra per voi che mietete
le messi dei sogni.

Come nel mondo campestre
Il vostro ristoro sarà
Dolcezza infinita di eterne stagioni:
chinate su pensieri d’amore,
Basterà come in un prato un sol fiore
Dai vostri antichi alunni un sol sorriso
A far dei giorni che verranno
Gioia perfetta.

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