Giovane studente dell’università di L’Aquila ucciso dai bombardamenti israeliani in Libano, era andato a trovare la famiglia dopo gli esami

In queste ore il Libano sta vivendo delle ore drammatiche. Sono oltre 600 i morti in poco più di 48 ore ed il numero degli sfollati supera il mezzo milione a causa del massiccio attacco che Israele ha sferrato sul territorio libanese. Per numero di vittime e di dimensione si tratta di uno dei bombardamenti più ampi e distruttivi della storia recente: nella Striscia di Gaza dopo 18 giorni di bombardamenti il numero delle persone uccise ha superato i 500; i bombardamenti russi in Ucraina non hanno mai fatto registrare 500 vittime nemmeno in un mese, e durante l’ultima guerra tra Israele e Hezbollah, nel 2006, il numero dei morti fu di oltre 1.000 persone ma in 34 giorni.
Lunedì 23 settembre è avvenuto l’attacco più brutale, sono stati 558 i morti civili in un solo giorno. Tra tutte queste persone uccise durante i bombardamenti israeliani c’era anche Hadi Zaiter, studente 25enne di ingegneria civile all’università di L’Aquila. Hanno perso la vita anche la mamma, il padre e due dei suoi tre fratelli.
Lo studente si era recato a trovare la famiglia in Libano dopo la sessione ed aver svolto brillantemente un esame nei giorni scorsi e doveva tornare sabato a L’Aquila in vista della ripresa delle lezioni universitarie. Tanti gli amici ed i compagni che sono rimasti sbigottiti dalla notizia.

LA NOTA DELL’UNIVERSITA’

“Il Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, Edoardo Alesse, esprime, a nome di tutto l’Ateneo, sentimenti di sgomento e di profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Hadi Zaiter, studente UnivAQ morto nei bombardamenti della città libanese di Baalbek, nell’est del Paese, nell’ambito dell’intensificarsi degli scontri tra Israele e Hezbollah.

Hadi aveva 25 anni ed era un nostro studente internazionale, iscritto al secondo anno della laurea magistrale in ingegneria civile. Era andato in Libano alla fine del secondo semestre per fare visita alla famiglia e sarebbe dovuto tornare all’Aquila tra qualche giorno per la ripresa delle lezioni. Era un ragazzo ben voluto da tutti, che si era ambientato molto bene sia nella nostra comunità accademica e studentesca che in città. Hadi è deceduto a casa sua, e con lui sono morti anche la madre, il padre e due dei suoi tre fratelli.

Mentre piangiamo la sua morte, come Ateneo ci uniamo agli appelli della comunità internazionale affinché cessino immediatamente, in Medio Oriente, tutte le operazioni militari e si torni il prima possibile a percorrere la via del dialogo e delle soluzioni diplomatiche. Al fratello di Hadi, Ahmed, unico membro superstite della famiglia, giungano le nostre più profonde e sincere condoglianze”.

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