Avezzano. In riferimento agli articoli apparsi nei giorni scorsi sugli organi di informazione locali ed ispirati da un dossier dell’Associazione LAG (Laboratorio Abruzzo Giovani) della quale negli articoli purtroppo non è dato conoscere le persone di riferimento, corre l’obbligo di delineare un quadro che consenta di comprendere il “Progetto Marsica” quale strategia territoriale di medio termine, coerente e dotata di strumenti normativi adeguati ed attuabili attraverso la coesione e la convergenza di tutte le forze economiche e sociali della Marsica.
Bisogna anche precisare che il “Progetto Marsica” fu elaborato proprio in risposta ed in contestazione del mancato inserimento dell’area industriale di Avezzano e della piana del Cavaliere nella zonizzazione territoriale beneficiaria delle agevolazione ex 107.3.C. L’esclusione dei nostri territori in verità fu pubblicamente contestata dalle rappresentanze istituzionali, dal Sindaco di Avezzano con i Sindaci marsicani, dal Presidente del Consiglio e dai Consiglieri Regionali, piuttosto che da istanze imprenditoriali, sindacali e civiche.
Fu allora che, su proposta del Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe di Pangrazio e dell’Assemblea dei Sindaci Marsicani riunita dal Sindaco di Avezzano, si tenne la riunione pubblica del 3 settembre 2014 presso il Comune di Avezzano, nella quale si propose la elaborazione del “Progetto Marsica”, con l’impegno pubblico assunto dal presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso di sostenerlo con il massimo impegno.
Il ”Progetto Marsica” elaborato, sottoposto al parere ed ai suggerimenti delle rappresentanze territoriali, economiche e sociali della Marsica è stato inviato alla Giunta Regionale, che sta definendo gli atti per la Costituzione di una coordinamento del gruppo di lavoro territoriale con le direzioni regionali competenti per tutti i settori interessati.
Nel frattempo su diverse misure sono state individuate concrete strategie di intervento e sono state avviate le fasi di implementazione ed attuazione.
Il “Progetto Marsica prevede i seguenti assi di riferimento:
- a) l’Agricoltura, le Filiere agricole ed agroindustriali con relativo piano infrastrutturale e la riorganizzazione dei centri di ricerca;
- b) l’industria (con i due poli territoriali di Avezzano e Carsoli e la specifica incidenza in essi del settore del’elettronica avanzata);
- c) il Turismo e la valorizzazione dei beni culturali ambientali
- d) le politiche sociali e di integrazione.
Sul punto a) L’Agricoltura, le Filiere agricole ed agroindustriali con relativo piano infrastrutturale e riorganizzazione dei centri di ricerca la giunta Regionale, oltre le misure del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, ha avviato un confronto con il Ministro per le politiche Agricole per valutare un adeguato sostegno agli investimenti delle imprese agricole ed agroindustriali, che hanno di fatto sostenuto la riconversione del settore saccarifero, attraverso specifiche misure dei Contratti di filiera per i quali il Ministero sta definendo il bando. Non si può in questo ambito sottovalutare il determinante impegno istituzionale che la Regione Abruzzo ha assunto per impedire la costruzione ad Avezzano della centrale Powercrop, che impedirebbe qualsiasi coerenza strategica del “Progetto Marsica” in relazione alle politiche agricole e ambientali. Quanto alle infrastrutture, risulta deliberato e sottoscritto dal Governo nel “Patto per l’Abruzzo” l’impegno di un investimento di 50 milioni di euro per l’innovazione del sistema irriguo del Fucino, obiettivo determinante nel “Progetto Marsica”. Inoltre, nell’ambito del piano irrigua nazionale, recentemente rifinanziato dal Governo, si potranno reperire ulteriori risorse utili a completare questo programma strategico. Quanto ai centri regionali di ricerca in Agricoltura, è stato definito il piano industriale e di riorganizzazione, la legge regionale di riordino è all’attenzione dell’Assessore Dino Pepe e potrà essere approvata in autunno. Nel frattempo la Marsica, esclusa nella programmazione precedente, ha predisposto un proprio progetto nell’ambito del PSR 2014-2020 relativamente Fondi Leader per le economie rurali marginali e per il programma di coesione delle Aree Interne; è stato definito l’accordo di programma con la regione per il Contratto del Fiume Liri che include oltre i Comuni della valle roveto anche tutto il bacino imbrifero del Fucino e si stanno definendo i protocolli per i bacini dell’Imele e del Turano.
Sul punto b) Industria (con i due poli territoriali di Avezzano e Carsoli e la specifica incidenza in essi del settore del’elettronica avanzata) il dossier LAG individua il valore salvifico delle agevolazioni ex 107.3.c. Ora, ferma restando l’opposizione all’epoca sostenuta contro l’esclusione dal Presidente del Consiglio e dai Consiglieri regionali del territorio, corre l’obbligo di precisare in punto di merito che nel 2006 la Giunta Regionale dell’Abruzzo, presieduta da Ottaviano Del Turco, estese praticamente a tutto il territorio della Marsica la zonizzazione per le agevolazioni dell’allora 87.3.C, senza che negli anni successivi si siano rilevati i più minimi benefici in termini di interventi di investimento industriale. Segno probabile che il valore di quella norma non fosse particolarmente salvifico. Infatti, in seguito alla gravissima cessazione delle attività Micron ad Avezzano, la Giunta Regionale presieduta da Gianni Chiodi, deliberò (Del. n. 716 del 7 ottobre 2013) la richiesta al Governo del riconoscimento della Marsica tra le Aree di crisi industriale in Abruzzo. Tale riconoscimento non era poi stato formalizzato in sede legislativa, ma da quest’anno 2016, tramite un emendamento al Documento di programmazione regionale dell’Abruzzo a firma del Presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio e del Consigliere Lorenzo Berardinetti, la Marsica è riconosciuta tra i territori che possono essere inseriti nelle aree di crisi industriale. Recentemente il Vicepresidente della Giunta regionale on. Lolli ha confermato la volontà di inserire gran parte dei territori interni, ma soprattutto la Marsica con la Piana del Cavaliere, nella nuova zonizzazione delle Aree di crisi. Per quanto attiene la procedura amministrativa, Lolli ha confermato che per la definitiva zonizzazione bisognerà attuare il decreto del Governo. In base ad esso saranno le Regioni a dare indicazioni di riferimento per l’ammissione ai benefici della Legge 181 del 1989. L’inserimento nelle Aree di Crisi, da un lato compenserebbe ampiamente la parziale o mancata zonizzazione della Misura Ex 107.3.C, dall’altra attiverebbe canali di contrattazione programmata, utili alle politiche di sviluppo produttivo ed industriale nel territorio. In particolare nella Marsica, con l’ingresso in LFoundry di nuovi soci investitori di riferimento, frutto di un costante lavoro che l’attuale Governo regionale ha condotto, potrà essere sostenuto dal Governo e dalla Regione Abruzzo il rilancio e l’innovazione del sito e dell’area industriale di Avezzano. Dunque si può ritenere, come nel caso dell’acquisizione di LFoundry da parte di investitori esteri, che si tratta di attuare con il “Progetto Marsica”, misure attrattive, dinamiche e rispondenti alle concrete evoluzioni del contesto economico. In questo senso il favoleggiato intervento esterno della “San Carlo”, nell’ambito agroindustriale, non è supportato da alcuna volontà espressa e da alcun contatto istituzionale concreto, ciò che lo relega al momento nell’ambito di fantasie salvifiche che spesso non corrispondono nella realtà a strumenti concreti di lavoro.
Sul punto c) Il Turismo e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali vorrei ricordare la nascita del Consorzio DMC Terrextra Marsica, consorzio privato aperto a tutti gli operatori, che ha avuto con la legge Regionale n. 15 del 2015 il riconoscimento giuridico della Regione Abruzzo quale soggetto imprenditore per lo sviluppo di turismo nel nostro territorio. La prima iniziativa di sistema realizzata è il protocollo per la valorizzazione e la gestione dei beni culturali nel territorio della Marsica, sottoscritto da tutti i Sindaci e dagli operatori istituzionali del territorio, che in questa estate ha consentito una importante sperimentazione per la fruizione dei Cunicoli di Claudio e della Città di Alba. Il protocollo ha inoltre avuto riscontro nel “Patto per l’Abruzzo” con il finanziamento di interventi di valorizzazione del Palazzo Torlonia ad Avezzano, del palazzo ducale di Tagliacozzo, del Castello medievale di Scurcola Marsicana e del Museo Silone di Pescina.
Sul punto d) Le politiche sociali e di integrazione voglio per fatto emblematico ricordare il grande impegno del mondo associativo, religioso e culturale che ha portato alla sottoscrizione del protocollo per l’accoglienza delle persone rifugiate tra il Sindaco di Avezzano, i Sindaci del territorio e il Vescovo della Diocesi dei Marsi, protocollo con il quale la Marsica sta mostrando altissima capacità di coerenza e convivenza civile.
Dunque e per concludere, è necessario chiarire all’Associazione LAG (Laboratorio Abruzzo Giovani) che il Progetto Marsica è un progetto che può essere attuato consapevolmente e con adeguati strumenti normativi tecnici e di partecipazione, tanto più che negli ultimi dieci anni non si ha notizia di misure miracolistiche, tanto meno dal 107.3.c, e che solo una forte misura di coesione degli attori operanti sul territorio può determinare un elemento differenziale. La pura e sterile polemica senza cognizione di merito, con una sigla di cui non si esplicita la rappresentanza personale, è un segno particolarmente negativo. Poiché nei prossimi giorni la Giunta Regionale insedierà in via definitiva il Coordinamento stabile del “Progetto Marsica” con le direzioni Regionali, sarà utile che i giovani tecnici della LAG si facciano conoscere se vogliono dare un contributo di lavoro per la sua reale e concreta realizzazione.
Firmato Giovanni D’Amico, presidente della DMCTerrextra Marsica e componente il gruppo di lavoro del “Progetto Marsica”