Avezzano – Successo di pubblico nell’ambito della presentazione del libro “Laggiù tra il ferro”, edito da “Imprimatur”, dell’avvocato Nicodemo Gentile. L’evento, organizzato e promosso dall’associazione culturale “LiberaMente” e dall’ordine degli avvocati di Avezzano, ha visto la presenza di numerosi professionisti, studenti e cittadini.
Sono intervenuti il presidente dell’ordine degli avvocati di Avezzano Franco Colucci, il presidente della camera penale di Avezzano Gianluca Presutti, il penalista Leonardo Casciere, la dottoressa Monia Giordani, mediatore familiare, e il dottor Moreno Marcucci, psichiatra e professore ordinario di psicologia presso l’Università degli Studi “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara. L’autore ha voluto ripercorrere il suo viaggio tra le mura di un ambiente tanto complesso come quello del carcere.
Particolare interesse ha suscitato il momento in cui l’autore si è voluto soffermare sul concetto di ferro “rovente” (in riferimento allo spazio in cui vivono i detenuti) portatore di sofferenza e solitudine, soprattutto per coloro che scontano la pena in regime di 41 bis. Importante è stato il confronto sul concetto di “rieducazione”: la pena non deve mirare ad escludere il detenuto dalla società, privarlo di qualsivoglia relazione sociale, della possibilità di reinserirsi nel mondo del lavoro o di intraprendere un percorso di studi. Un tema molto delicato, soprattutto per le contrapposizioni di carattere politico-ideologico che è in grado di generare.
L’avvocato Nicodemo Gentile ha infine ringraziato tutti i partecipanti, augurandosi che la lettura del suo libro possa essere fonte di riflessione, soprattutto per chi si trova, nell’ambito di una professione come quella dell’avvocato, in situazioni in cui “i sentimenti dell’uomo tendono a prevalere sull’aspetto puramente tecnico-professionale”.