I carabinieri forestali in prima linea contro gli incendi boschivi

L’Aquila –  Iniziata la stagione degli incendi, primi 43 interventi dei carabinieri forestali in Abruzzo per prevenire e controllare.  In questo periodo dell’anno si sta già registrando sul nostro territorio un incremento dei casi di incendi boschivi, spesso legati all’abbruciamento di residui vegetali provenienti dalla potatura e ripulitura dei terreni agricoli, ma anche ad una stagione meteorologica relativamente scarsa di precipitazioni.

«Si segnalano – scrivono i carabinieri forestali abruzzesi – numerose chiamate ai numeri 112 e 1515 di avvistamento di incendi boschivi e in aree verdi, tanto che i Carabinieri Forestali hanno intensificato i controlli sul territorio e hanno attivato il proprio Nucleo Informativo Antincendio Boschivo (N.I.A.B.), preposto all’attività d’indagine.
In caso d’incendio, infatti, il N.I.A.B. territoriale interviene immediatamente sul luogo dell’evento, avvalendosi dei propri repertatori, per effettuare un’attività di ricognizione dell’area percorsa dal fuoco e risalire, attraverso il sistema investigativo noto con M.E.F. (Metodo delle Evidenze Fisiche), all’area di innesco dell’incendio per deferire all’autorità giudiziaria i responsabili. Si ricorda che il Codice dell’ambiente prevede che attività di raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità giornaliere, non superiori a tre metri per ettaro, dei materiali vegetali, costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti.
Nell’attuare questo tipo di pratica agricola, occorre tuttavia osservare alcune precise prescrizioni e adottare tutte le cautele necessarie ad evitare sia l’innesco di incendi, sia di incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa. Gli abbruciamenti vanno eseguiti in modo che il fumo generato dalla combustione non deve comunque invadere la sede viaria delle strade pubbliche, ferrovie o delle autostrade e nel periodo non ricadente in quello di massima pericolosità (periodo di massima pericolosità che va indicativamente dal 01/07 al 15/09 per la Regione Abruzzo),e nel periodo che va dal 1 giugno al 30 settembre è vietato accendere fuochi entro il limite di 200 metri dall’estremo margine del bosco; ulteriori prescrizioni posso variare nei singoli comuni a seconda delle ordinanze sindacali. Per i trasgressori è prevista la sanzione amministrativa che va da un minimo di euro 1.032,00 ad un massimo di euro 10.320,00, inoltre ove ne ricorrano le circostanze si può incorrere nell’incriminazione per il reato di incendio boschivo, punito ai sensi dell’art. 423 bis del C.P. con la reclusione da 1 a 5 anni, se colposo, e da 4 a 10 anni, se doloso».

Carabinieri forestali, cosa prevedono le norme sugli abbruciamenti

«Le norme di prevenzione dispongono che gli abbruciamenti siano sempre eseguiti in assenza di vento, evitando di esercitare questa pratica quando non piove per lungo periodo e l’alta temperatura unita al forte vento ha fatto evaporare parte dell’acqua trattenuta nelle piante.

Si consiglia di limitare il materiale da bruciare in piccoli cumuli e in spazi ripuliti e isolati da vegetazione e residui infiammabili, cercando di operare in presenza di un adeguato numero di persone e mai da soli, ed osservando la sorveglianza della zona fino al completo spegnimento del fuoco.

È fatto divieto assoluto di bruciare o mescolare con il materiale vegetale qualsiasi altra tipologia di materiale (es. materiale plastico). Gli incendi si verificano più facilmente nelle ore più calde della giornata e possono propagarsi con grande velocità, specialmente se il terreno ha una forte pendenza. I principali danni ambientali prodotti dagli incendi sono: deterioramento del suolo, scomparsa di biodiversità, degrado cologico, perdita di produzioni legnose e non, dissesto idrogeologico, inquinamento da fumi, distruzione della fauna».

«Nella attività di controllo e investigazione in materia, i Carabinieri della specialità forestale, nella stagione 2019, hanno già provveduto ad effettuare n. 43 controlli mirati che hanno portato a deferire all’autorità giudiziaria n. 4 persone e a sanzionare amministrativamente n. 5 persone.

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