domenica, 8 Settembre 2024
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I cittadini si sostituiscono alle autorità, sono loro che puliscono la Riserva del Salviano

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Sono sempre di più i cittadini che scelgono autonomamente di raccogliere i rifiuti abbandonati all’interno della Riserva del Salviano, sono tutte persone che non accettano di dover trascorrere le loro ore libere in un ambiente non degno di essere chiamato Riserva Naturale.

La denuncia fotografica dello stato di incuria della Riserva, che spesso viene fatta sulle diverse piattaforme social, non è servita a incrementare le operazioni di pulizia dell’area, né tantomeno a sviluppare sistemi efficaci di vigilanza e di prevenzione del fenomeno.

Per molti frequentatori della Riserva questo non è accettabile, decidono perciò di partecipare attivamente alla pulizia dell’area come scelta volontaria e necessaria per rispondere ad una vera e propria mancanza da parte delle autorità preposte al controllo e la manutenzione della Riserva.

Inizialmente si trattava di pochi cittadini, ma adesso il loro numero sta aumentando, evidentemente in risposta ad un fenomeno divenuto ormai ingestibile. Affrontano anche problemi di natura logistica e organizzativa, infatti non è possibile consegnare presso la Tekneko di via Nuova i rifiuti indifferenziati e perciò chi sceglie di pulire deve anche pensare a differenziarli o tenerli in casa fino al giorno di ritiro dei rifiuti indifferenziati.
Oltre al danno anche la beffa.

La Riserva Naturale Regionale del Salviano, istituita dalla Regione Abruzzo, ha di recente cercato soluzioni al problema dei rifiuti abbandonati abusivamente, sottoscrivendo proprio nello scorso mese di luglio una Convenzione che ha sancito la nascita di una nuova collaborazione tra Ambiente e/è Vita e La Guardia Ecozoofila Nazionale Onlus –Coordinamento provinciale de L’Aquila. La Collaborazione è stata sottoscritta proprio con l’obiettivo, come si legge sul sito della Guardia Ecozoofila, “di ridurre i fenomeni detrattivi ed i fattori di pressione purtroppo presenti essa è in grado di arrecare danno al patrimonio naturalistico del “Monte Salviano””, nonché “di svolgere controllo e monitoraggio dell’area protetta”.

 

I fruitori della Riserva continuano però ad evidenziare perplessità, anche a fronte di queste nuove soluzioni adottate per affrontare il problema. La richiesta generale è quella di intensificare i controlli e inasprire le sanzioni, come unica soluzione per prevenire il fenomeno del “lancio” dei rifiuti.

Bisogna anche distinguere la tipologia di rifiuti che vengono abbandonati, infatti nelle piazzole lungo la salita verso il valico si trovano in gran parte scarti di pasti consumati proprio sul Salviano (molto spesso del McDrive), mentre in corrispondenza dell’attraversamento dell’autostrada ci si imbatte spesso in veri e propri bustoni di rifiuti domestici.
Per il primo caso è necessario affiancare ai controlli anche un programma di informazione e sensibilizzazione ambientale.
Il secondo caso è sicuramente più complesso e nasce, probabilmente, in gran parte da affitti irregolari e perciò dall’assenza di secchi per fare la raccolta dei rifiuti. Questo problema non riguarda, chiaramente, solo la Riserva del Salviano, ma è una piaga che colpisce tutta la Marsica e che trasforma molte delle zone isolate in discariche.


L’importanza dei controlli e perciò della prevenzione del fenomeno sono fondamentali, anche perché spesso accade che i rifiuti abbandonati vengano rimossi da chi di dovere, ma riappaiono poco dopo.
Un circolo vizioso non accettabile.
Intanto, un grazie da parte di tutti per il lavoro fantastico che volontariamente alcuni cittadini fanno per la Riserva del Salviano e per tutti noi marsicani.

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Angelo Zarini

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