Avezzano – In un vecchio articolo del 1° settembre 1919, accolto tra le pagine di “Marsica Nuova“, il giornale dei marsicani emigrati negli Stati Uniti nella prima parte del Novecento, è possibile leggere la cronaca dei funerali dell’allora noto avvocato avezzanese Luigi Vidimari. Oggi, come tutti gli avezzanesi sanno, in città esiste una via dedicata a questo illustre cittadino che fu anche un’importante personalità politica del suo tempo.
Nell’articolo pubblicato su “Marsica Nuova” si leggono dettagli poco noti relativi alla morte di Vidimari: “A distanza di quattro anni e mezzo, nel procedersi allo sgombro delle macerie, fatto a cura della famiglia, della sua casa di abitazione, sono state rinvenute le spoglie mortali del nostro amato concittadino Luigi Vidimari“. La scossa del 13 gennaio 1915 aveva distrutto la casa in cui Luigi Vidimari abitava, ma il suo corpo non venne ritrovato nell’immediato ma solo dopo più di quattro anni. “La notizia del rinvenimento delle spoglie” continua l’articolo di Ettore Tramazza “è corsa come un baleno per tutta la città e, nell’animo commosso di tutti, rivissero i cari ricordi dell’uomo che era stato salutato come una sicura ed ardita promessa della città nostra e per il quale si aspettava il buon domani“. Vidimari era uno dei più noti esponenti del socialismo marsicano, arduo oppositore della politica condotta da Giovanni Torlonia, III principe del Fucino, nipote di Alessandro Torlonia, figlio di Giulio Borghese.
I funerali di Vidimari, dunque, hanno avuto luogo il 1° agosto del 1919, secondo la cronaca di “Marsica Nuova”: “riuscirono imponentissimi, solenni, maestosi. Giammai abbiamo notato tanto largo e spontaneo concorso di popolazione di ogni gradazione sociale. Cittadini di ogni ceto e condizione, senza distinzione di sorta, presero parte al funebre accompagnamento di un uomo che nella vita aveva avuto un solo scopo, lavorare con tenacia ed onestà”. I negozi di Avezzano mostravano l’insegna “Lutto cittadino“. Il corte funebre, a cui presero parte numerose autorità, era preceduto dal “concerto musicale di Pescina“. Giunti a Piazza Torlonia, molti esponenti pubblici del tempo dedicarono a Luigi Vidimari parole di stima e onore alla sua memoria: “il R. Delegato Civile, Francesco Benigni; il signor Giuseppe Marini, il prof. Ercole Nardelli ed il prof. Antonio Jatosti, segretario della Camera del Lavoro, legato da molti anni all’avv. Vidimari da vincoli di fede e di profonda amicizia. Prima che il corteo si sciogliesse il fratello prof. Giulio Vidimari, anche a nome della famiglia, con parola commossa, ringraziò autorità e cittadini della spontanea ed imponente manifestazione di cordoglio e di affetto tributato all’estinto“.