I giovani orsi di Amarena hanno ormai un anno e hanno messo su molto peso. È possibile che si siano rintanati

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I giovani orsi, figli di Amarena, hanno oramai un anno e, come è stato possibile vedere nelle immagini dell’ultimo filmato pubblicato in dicembre, hanno messo su molto peso. Dai primi di gennaio, i segni di presenza lasciano intuire che si sono allontanati verso zone più selvagge della montagna e, dal 10 gennaio, è possibile che si siano rintanati.

Quest’anno la stagione invernale, come ripetuto più volte, è caratterizzata da un meteo altalenante e anche gli orsi, come gli umani, provano ad adeguarsi, con risposte individuali. Mentre la maggior parte degli orsi, infatti, nonostante le alte temperature autunnali si sono rintanati a fine novembre, alcuni orsi – pochi, a dirla tutta – sono ancora attivi, come se il periodo dell’ibernazione fosse lontano.

Dal 31 agosto 2023 all’08 gennaio 2024 sono stati svolti dai Guardiaparco 118 turni nella fascia oraria 16:00-24:00. Nello stesso periodo, ai servizi serali e notturni si sono aggiunti quelli diurni, necessari per realizzare osservazioni dirette, controllare i segni di presenza, le fototrappole e gli eventuali danni. Nel monitoraggio con le fototrappole, i Guardiaparco sono stati coadiuvati anche dai Carabinieri Forestali. Fino al 10 gennaio sono stati segnalati 14 danni, arrecati soprattutto ad un apiario che è stato frequentato diverse volte, qualche frutteto e pochi pollai. I Guardiaparco hanno anche notato, durante questi lunghi mesi di osservazioni, il carattere per lo più riservato ed elusivo dei due orsi. Ovviamente il monitoraggio e i controlli sono proseguiti, cambiando solo nelle modalità, proprio perché, in questo momento, tutto lascia pensare ad un rintanamento. I Guardiaparco sono sempre e comunque sul territorio, continuando a tenere d’occhio i luoghi frequentati dai due giovani orsi.

Chi è deputato, per mandato istituzionale, alla conservazione e alla gestione della fauna – e della Natura in generale – ha un compito arduo e complesso, soprattutto laddove i territori protetti sono antropizzati e, per la maggior parte, di proprietà dei Comuni e dei privati. Le leggi e le competenze, che a molti sembrano non interessare, definiscono invece i confini giuridici e amministrativi e le modalità in cui un’area protetta può e deve operare, dovendo sempre cercare una sintesi con gli interessi e i mandati di altri soggetti, istituzionali e non.

Gestione significa anche fare delle scelte, scelte che non sempre possono essere condivise da tutti. A settembre, abbiamo deciso di lasciare liberi questi due giovani orsi, dopo esserci confrontati con il mondo scientifico internazionale e ben consapevoli del complesso quadro generale. Abbiamo scelto, per l’appunto, di farli crescere liberi in Natura.

Una scelta, guidata dal rigore scientifico e dal confronto, che porta con sé molta responsabilità e rischi, affrontati anche grazie a tanta, tanta passione.

Ci colpisce spesso la sicurezza estrema – e senza appelli – di chi, pur non avendo mai passato un giorno, studiando e monitorando gli orsi, ha chiesto soluzioni diverse sicuramente più semplici da attuare. Sono proprio le soluzioni semplici alle questioni complesse, che invece dovrebbero farci riflettere.

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