Avezzano – Ieri pomeriggio i rappresentanti del M5S hanno incontrato i cittadini per parlare di reddito di cittadinanza e quota cento. All’evento, svoltosi nell’Istituto Don Orione, erano presenti i parlamentari Primo Di Nicola, Gabriella Di Girolamo, Valentina Corneli, il consigliere regionale Giorgio Fedele e il consigliere comunale Francesco Eligi.
L’incontro è stato organizzato in modo da lasciare ampio spazio alle domande, anche specifiche, dei cittadini.
Il tutto si è aperto con un video introduttivo che ricordava quando, nella scorsa legislatura, veniva risposto da molti giornali e da altri partiti politici che il reddito di cittadinanza non si poteva fare e che non c’erano le coperture finanziarie. Terminato il video, i portavoce sono entrati nel merito dei provvedimenti, spiegandone il funzionamento e i primi risultati ottenuti. In particolare, dati alla mano, hanno spiegato che già il 47% degli aventi diritto hanno fatto domanda per il reddito di cittadinanza e che, al contrario di quanto paventavano i mezzi di comunicazione, nessuna coda si è formata agli sportelli preposti. Inoltre,per sfatare il mito in base al quale il reddito di cittadinanza sia stato fatto per i cittadini del sud, i portavoce del M5S hanno dichiarato che la regione con più richieste è la Lombardia.
Per quanto riguarda quota cento, hanno spiegato che anche le richieste di pensionamento sono state molteplici e che questo permetterà di far ripartire il mondo del lavoro. Riguardo a ciò, Fedele ha aggiunto:<< Proprio su questa tematica, è venuta fuori una polemica riguardo al pensionamento, grazie a quota cento, di circa cinquecento infermieri. C’è qualcuno che si è lamentato di questi cinquecento infermieri dimenticando però che contemporaneamente il Ministro Giulia Grillo ha trovato già l’alternativa facendo qualcosa che negli ultimi vent’anni non era stata più fatta: intervenire sul fabbisogno di personale andando a sbloccare i tetti di spesa per le nuove assunzioni. Quindi noi avremo cinquecento infermieri che potranno andare finalmente in pensione e godersi i frutti del proprio lavoro, e cinquecento nuove assunzioni che andranno non soltanto ad inserire persone più formate per le nuove tecnologie, ma cinquecento giovani che verranno inseriti nel mondo del lavoro>>. I rappresentanti del M5S hanno colto l’occasione per rispondere anche ad altre polemiche che nell’ultimo periodo si sono sollevate. Riguardo ad esempio a chi ha affermato che a prendere il reddito saranno anche i delinquenti, la senatrice Di Girolamo ha spiegato che i condannati anche non in via definitiva per reati gravi come quelli legati ad atti mafiosi, terrorismo e quant’altro, non vi possono accedere. In riferimento, invece, alla corsa ai cambi di residenza per ricevere il reddito di cittadinanza, la senatrice ha spiegato che i certificati di residenza dopo il 1 febbraio 2018 devono essere accompagnati da una certificazione la quale dimostri che il soggetto viva effettivamente in un’altra residenza.
I parlamentari hanno inoltre annunciato avere in programma l’introduzione di un salario minimo. << Il lavoro deve tornare ad avere un valore>> ha infatti spiegato Primo Di Nicola, spiegando che abbiamo un salario medio molto basso rispetto a quello di altri paesi europei e prendendosela, per questo ed altri motivi, con i sindacati i quali potevano fare certamente di più per difendere i lavoratori.
<<Non c’è nella storia recente un provvedimento che sia paragonabile al reddito di cittadinanza>> ha commentato Eligi, definendo entrambe i provvedimenti misure di equità sociale, e auspicando la loro implementazione nei prossimi anni.