Abruzzo – Con l’arrivo delle temperature più miti e il progressivo scioglimento della neve, diversi esemplari di orso bruno marsicano hanno già concluso il loro letargo. A darne notizia è lo zoologo Paolo Forconi, che sottolinea come il risveglio anticipato possa essere una risposta naturale al cambiamento delle condizioni ambientali.
Forconi accompagna la sua breve riflessione con una foto piuttosto eloquente: l’impronta di una zampa di un orso bruno marsicano ben evidente sulla neve.
Il risveglio precoce, influenzato dalle condizioni climatiche favorevoli, non è un evento straordinario per l’orso bruno marsicano. Ricordiamo, infatti, che il letargo dell’orso non è un sonno profondo e continuo come quello di altri animali.
Si tratta piuttosto di una fase di “dormiveglia” durante la quale l’orso riduce le proprie funzioni vitali per risparmiare energie, ma rimane comunque reattivo agli stimoli esterni e può occasionalmente uscire dalla tana anche durante l’inverno, soprattutto in giornate più miti.
“Sono alla ricerca delle ghiande a bassa quota“, scrive Forconi. Lo scioglimento della neve rende accessibili le ghiande, una fonte di nutrimento importante per gli orsi che escono dal periodo di inattività invernale e necessitano di recuperare le energie.