Avezzano – É stato ieri il giorno dell’ultimo saluto a Dario Ambiamonte, a Catania, e a Giorgio Grammatico, a Trapani, i due vigili del fuoco morti nell’esplosione avvenuta in una costruzione catanese. “I nostri cari vigili Dario e Giorgio sono morti nel compimento del loro dovere. Voi carissimi Vigili del fuoco sappiate di essere sempre da noi stimati e amati”, ha detto l’Arcivescovo Metropolita Salvatore Gristina, in un passo dell’omelia pronunciata nella Cattedrale di Catania, “In un modo o in un altro tutti noi, me compreso, sperimentiamo quanto sia necessario, prezioso e benemerito il servizio che svolgete dappertutto ed in particolare nel nostro territorio”.
Parole che non possono non essere condivise che da tutti. Con l’affetto e l’ammirazione per questi eroi del quotidiano, coraggiosi fino all’abnegazione, dinanzi ai quali tutte le parole perdono consistenza, rischiano di sfilacciarsi, inefficaci e retoriche. Come tutti gli eroi veri, sempre schivi, sempre riluttanti a farsi inquadrare dagli obiettivi, dalle telecamere, a stare sulle pagine dei giornali. Eppure, quanto bisogno – in un mondo che spesso affonda nella mediocrità dell’arroganza, della celebrazione dell’apparenza, delle tristi furbate d’accatto – di vederli in prima fila, di averli ben in luce come gli esempi che sono, di ricordarceli più spesso, non solo quando accadono tragedie, a loro e a noi. A migliaia in Sicilia hanno voluto accompagnare i due Vigili nell’ultimo viaggio, ma in tutta Italia la grande famiglia dei vigili del fuoco si è stretta alle famiglie dei due sfortunati Colleghi, in un lungo, ideale abbraccio.
Così ad Avezzano, dove i vigili, dopo aver commemorato i compagni, li hanno salutati con un minuto di silenzio, cui è seguito il suono delle sirene, e hanno deposto dei fiori ai piedi del monumento in piazza dei Caduti dei vigili del fuoco.