Avezzano – Si è tenuta ieri nella sala conferenze “E. Picchi” di Palazzo Torlonia ad Avezzano, la conferenza con il giornalista Attilio Bolzoni per parlare della Mafia trasparente: il caso Montante.
Si è parlato della mafia e del rapporto della stessa con la politica, con l’economia, con le banche e con l’informazione.
Antonello Montante, il grande paradosso siciliano. La mafia 4.0 che diventa subdola quasi trasparente, riesce a razionalizzarsi, trasformarsi, insinuarsi negli interstizi dello stato.
Montante uomo della mafia con libro paga, che iscrive uomini dello Stato, anche dei servizi segreti deviati, giornalisti prefetti, ufficiali della finanza, viene presentato come paladino antimafia, emblema antimafia.
Attilio Bolzoni scrive per intuizione come molti giornalisti, legge i giornali di Sicilia, è attraverso il non detto che capirà cosa sta succedendo in Sicilia, le notizie mancanti erano quelle più importanti.
Con il collega Franco Viviano scopre che il Ministro dell’interno Alfano nomina Antonio Calogero Montante a capo dell’Agenzia dei beni confiscati alla mafia.
Tesoro sterminato di forse 50 – 60 miliardi di beni, ma lo Stato è incapace di gestirli. Volontà politica di non far funzionare tale gestione. Un pezzo di Stato italiano ha il cuore nero.
L’ Antimafia, cerimoniosa e ubbidiente dall’omicidio di Dalla Chiesa in poi.