Avezzano. Ha raccontato la sua vita professionale fatta rischio, pericoloso e coraggio. Lo ha fatto tracciando le linee del suo libro, “Cuore di rondine”, di cui ha spiegato il messaggio e il significato. Tra poco il libro diventerà una fiction televisiva.
Un gremito pubblico ha atteso ieri pomeriggio in Comune, ad Avezzano, il comandante Alfa, il carabiniere fondatore dei Gis, il gruppo di intervento speciale, fondato nel 1978.
Il comandante, con il volto coperto, come di consueto, non si è sottratto alle numerose domande del pubblico e ha trasformato la conferenza in un dibattito.
Ha raccontato numerose esperienze sul campo, dove è stato impegnato nella liberazione di ostaggi, anche in guerra, in Iraq, in Afganistan. Perché “Cuore di rondine”? Il nome del libro viene da quel detto che gli continuava a ripetere suo nonno quando era piccolo. E cioè che se riusciva ad uccidere una rondine mentre volava e mangiarne il cuore quando ancora era caldo, avrebbe acquistato il coraggio. “Ho provato tante volte. Una volta ci sono riuscito ma il coraggio viene più che altro dall’esperienza”, ha detto il militare.
Il comandante Alfa ha raccontato il coraggio che viene fuori sul campo, per il suo tipo di lavoro negli interventi difficili che ogni volta mettono a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini. E poi ha fatto un plauso ai carabinieri che ogni giorno quel coraggio lo coltivano con il loro lavoro sul territorio, sulla strada.
Alla fine il comandante ha firmato dediche e autografi sui libri. Tanti gli uomini della radiomobile locale che hanno stretto la mano a colui che ha detto di voler essere chiamato solo “collega”. A tutti loro un’esortazione, lasciata anche sui libri: “Non mollate”.
In sala anche il comandante della compagnia di Avezzano, il capitano Enrico Valeri.
L’evento è stato organizzato da Tiziano Genovesi, vice presidente provinciale dell’Aci e coordinatore del gruppo “Noi con Salvini”.