Un post su Facebook, quello del direttore sportivo Luigi Ridolfi, che riapre un tema ancora oggi molto delicato e spesso sottovalutato: quello della disabilità, valutato quasi sempre in accezione negativa, con il sentimento della compassione a fare da padrone negli occhi di chi guarda da fuori.
Ridolfi, che con la disabilità ha imparato a convivere in modo fiero, lancia un messaggio importante e diretto sui propri social: “La disabilità non è sinonimo di diversità. Io non sono diverso da nessuno, non sono inferiore agli altri. I problemi fisici sono solo caratteristiche che, in qualche modo, possono arricchire l’animo di una persona”, commenta il direttore.
Da anni nel mondo dello sport, Luigi, da tutti chiamato “Gigi”, spiega come la sua disabilità non sia mai stata da ostacolo nel mondo del lavoro e, anzi, sia stata una maggiore forza nel coronamento dei suoi sogni: “Amo lo sport, il calcio, e la disabilità non è mai stata per me un intralcio. Ho sempre affrontato tutto con grinta, ho sudato il doppio per raggiungere i miei obiettivi, ma sono fiero di essere ciò che sono“, continua Luigi.
Ridolfi vuole mandare un messaggio di speranza a tutti coloro che si trovino in una situazione difficile, con disabilità, che credono di non potersi realizzare in un mondo ancora troppo chiuso per accettarli: “Tante volte ho pensato di lasciare il lavoro, restare in casa e riposarmi, i dolori spesso sono insopportabili. Ma voglio essere un esempio per i tanti che pensano che la loro disabilità li costringa ad essere rinchiusi nel proprio corpo. Non è così, fate della vostra disabilità il vostro punto di forza, siamo guerrieri”, conclude il direttore sportivo, fiero del lavoro svolto in questi anni all’Avezzano Calcio.
La disabilità è negli occhi di chi guarda, negli occhi di chi non è in grado di andare oltre ed esplorare mondi che vanno al di là di un corpo, mondi fatti di anime e di cuore, mondi incredibili dai quali c’è solo da imparare.