Avezzano – Non sono passate nemmeno 24 ore, dalla conference call convocata ieri dal sindaco di Sulmona Annamaria Casini, dove l’ingegner Christian Colaneri, responsabile commerciale di RFI, aveva illustrato, a grandi linee, i punti caratteristici del progetto per il potenziamento della Roma-Pescara, che subito arrivano le cannonate ambientaliste del Forum H2O
Con un comunicato stampa, il Forum fa sapere che, nel pieno di un’epoca di cambiamenti climatici e di razionamento idrico, il caso Gran Sasso non avrebbe ancora insegnato nulla. Secondo la coriacea associazione ambientalista è sconcertante il livello della proposta di RFI, tanto che per loro andrebbe immediatamente rigettata. «Tornate con i piedi per terra.» è l’esortazione che il Forum rivolge ai sostenitori del progetto.
«RFI vorrebbe scavare una galleria di 13 km bucando il Monte Morrone, in pieno Parco Nazionale della Majella, in un sito di interesse comunitario attraversato da una pericolosa faglia. Proprio a monte delle indispensabili sorgenti del Giardino che con ben 1.100 litri al secondo riforniscono ogni giorno di acqua potabile decine di comuni della Val Pescara, Chieti e Pescara compresi.»
Gli ambientalisti motivano la loro contrarietà all’opera tirando in ballo i cambiamenti climatici che già oggi impongono il razionamento di acqua in decine di comuni della Val Pescara, con il caso del Gran Sasso che da decenni è fonte di enormi problemi, prima di tutto, con l’abbassamento di 600 metri della falda, all’epoca della realizzazione delle gallerie.
«La Natura non può essere violentata altrimenti ne paghiamo le conseguenze.» Gli attivisti del Forum H2O ritengono che ammodernare e rendere efficienti i trasporti sia un obiettivo condivisibile ma entro ambiti ben definiti che tengano conto dei costi e dei benefici.
«Ci chiediamo a chi possa essere venuto in mente di proporre di spendere oltre un miliardo per costruire una galleria che bucando il “serbatoio” idrico del Morrone rischia di mettere a secco per sempre 500.000 cittadini, privandoli di un diritto fondamentale, quello di bere.» Nel comunicato viene evidenziato come i vincoli del Parco della Majella, impongano di non alterare il regime idrogeologico.
«Era così difficile consultare le mappe dei punti di captazione prima di tirare fuori dal cilindro una simile proposta che sconcerta per il livello di approssimazione che non tiene conto di fatti e norme basilari?»
Altro elemento non trascurabile, secondo il Forum, sarebbe quello dei terremoti, in quanto, la nuova galleria attraverserebbe perpendicolarmente una delle faglie più pericolose d’Europa, quella del Morrone, ferma da 1850 anni, ma con probabilità di attivazione che non possono essere trascurate.
«La presenza di faglie attive e capaci implica vincoli pesanti per costruire una casetta, figuriamoci per realizzare una galleria che dovrebbe durare secoli.» L’eventuale movimento di una faglia del genere, secondo gli ambientalisti, potrebbe provocare spostamenti di metri, generando un disassamento della galleria che la renderebbe inutilizzabile per sempre. A tal proposito, il Forum cita l’esempio della galleria di Forche Canapine, nei pressi di Castelluccio/Norcia, compromessa dal terremoto del 2016.
Un’ulteriore questione che viene messa sul tavolo, circa la Roma-Pescara, riguarderebbe i pendolari, i quali sarebbero fortemente penalizzati, dal momento che la ridefinizione del nuovo tracciato, taglierebbe fuori centri importanti della Val Pescara come Popoli e Bussi. Per questo il Forum chiede che RFI faccia proposte che abbiano basi concrete, certamente diverse da quelle, definite senza mezzi termini, surreali.