Marsica – La legge regionale 45 del 20/12/2019 assegna l’infrastruttura dell’Emissario Claudio/Torlonia e le relative pertinenze, al Consorzio di Bonifica Ovest. L’articolo 17 lo dice in maniera chiara. Per capirne di più, TerreMarsicane ha chiesto al Commissario del Consorzio dott. Danilo Tarquini, come valuta la situazione dell’imponente opera idraulica ancora troppo poco valorizzata dal punto di vista turistico.
«Al momento siamo fermi perché c’è un cantiere della Soprintendenza. Finché non terminano i lavori la galleria non è visitabile. Come Consorzio riteniamo che il nostro ruolo fondamentale non sia quello di gestire i siti di interesse turistico, però se la legge ce li assegna, insieme alle pertinenze della galleria sottostante, allora il Consorzio deve averne la disponibilità.» dice il Commissario che aggiunge.
«Per quanto riguarda la fruizione turistica, il Consorzio sarebbe a disposizione di tutti gli operatori, a titolo esclusivamente gratuito, se non valutare con un eventuale rimborso spese forfettario, la disponibilità di nostro personale, altrimenti pagato dal consorzio, che si metterebbe a disposizione impegnando una giornata per occuparsi di aprire e richiudere gli ingressi.»
Sta dicendo che tecnicamente la cosa è fattibile?
«Tecnicamente la cosa sarebbe fattibile qualora le infrastrutture ci venissero restituite, in tal modo sarebbero messe a disposizione di chiunque operi nell’ambito della promozione territoriale, senza usi esclusivi. Come sicuramente saprà ci sono più cooperative e associazioni che si occupano di questo, ma è del tutto evidente che nessuno può vantarne l’uso in via esclusiva. Credo sia giusto così.»
Mi risulta che ci siano moltissime richieste di potenziali visitatori che chiedono di visitare l’interno della galleria attraversando le discenderie, alcune di queste, come quella della Macchina, sul versante di Capistrello, contiene i segni tangibili dell’opera degli antichi romani.
«Se si facesse conoscere tutta l’opera, la parte Romanica e quella più recente di Torlonia, con tutti i livelli che hanno mantenuto e strutturato sulla piana, dove le acque scorrono per 267 km di canali, si capirebbe che si tratta di un’opera eccezionale. Il Consorzio effettua anche i controlli sulle azioni dei nostri contemporanei che ogni tanto vanno con le ruspe a fare lavori sui terreni e a volte fanno danni. Se si facesse conoscere tutto il sistema idraulico, a cominciare dall’ingresso del Madonnone, a Incile, potrebbe diventare un importante volano turistico per tutto il territorio.»
Beh! Adesso, la legge ha affidato tutto al Consorzio!
«Visto che la legge ci ha affidato queste pertinenze, se la Soprintendenza avrà la bontà di ridarcele, saremo pronti a stipulare convenzioni con tutte le associazioni e cooperative che lo richiederanno, ovviamente senza nessuna concessione in via esclusiva. In questo modo ognuno potrà veicolare i propri visitatori nel sito archeologico. Questa almeno, è la mia idea, poi, quando non ci sarò più io, quando non ci sarà più il Commissario e arriverà un presidente, magari opterà per altre strade.»
Speriamo allora che il cantiere dei cunicoli termini il prima possibile.
«Guardi, noi stiamo lavorando su diverse cose che erano rimaste ferme. Pensi solo alla manutenzione, non solo delle infrastrutture riguardanti i canali ma anche delle pertinenze come discenderie e pozzi afferenti la galleria. Finché sono state affidate al Consorzio la manutenzione e la pulizia è sempre stata garantita perché siamo strutturati per farlo, abbiamo personale dedicato a questo.»
E oltre alle manutenzioni cos’altro bolle in pentola?
«Stiamo lavorando sulle pertinenze idrauliche. Si tratta dei terreni adiacenti i canali, che in diversi tratti arrivano a misurare una quarantina di metri di larghezza. Sono aree di servizio dei canali, pertinenze idrauliche appunto. Nel subentro del Consorzio all’ex A.r.s.s.a, il passaggio di queste pertinenze va ancora chiarito in via definitiva.»
Mi fa capire meglio?
«Entrando nella disponibilità piena del Consorzio, su queste pertinenze idrauliche potremmo lanciare un concorso di idee per il ripristino di aree verdi, oasi, siepi frangivento, alberi. Potremmo realizzare percorsi ciclabili, potrebbe venir fuori un giardino di chilometri. Per esempio dal Collettore Centrale fino al fiume Giovenco si tratta di tutte pertinenze, a destra e sinistra, e sono chilometri di fascia demaniale.»
Questo cosa vuol dire?
«Che si potrebbero realizzare vere e proprie oasi di verde, di grande utilità per l’agricoltura, perché svolgerebbero la funzione di barriere frangivento ma avrebbero anche una valenza ambientale importante. Potremmo fare un lavoro di studio su essenze vegetali che favoriscano l’habitat ideale per insetti utili all’ecosistema e all’agricoltura. Certo è complicato mettere in moto tutto, ma devo dire che l’assessorato di riferimento e la sua struttura tecnica sono molto attivi. Come si suol dire, stanno sul pezzo.»