Il grande teatro è di scena a Pescina con Gabriele Ciaccia e il suo monologo tratto dal romanzo di Silone, Il Segreto di Luca

Intervista a Gabriele Ciaccia

Terza serata sotto le stelle, all’interno del chiostro del teatro San Francesco, splendida cornice per un evento culturale accolto in maniera entusiasta da un pubblico che non ha lesinato applausi all’artista e complimenti all’organizzazione. All’interno, l’intervista video a Ciaccia  

PescinaIl mio sentimento è un affare che non vi riguarda! – sono le ultime parole che pronuncia Luca, il protagonista della piece teatrale portata in scena da Gabriele Ciaccia, attore, regista e direttore artistico della XXIV^ edizione del premio internazionale Ignazio Silone.

Forse è racchiusa tutta in questa semplice frase, la ragione di un segreto, che per quarant’anni, un uomo custodisce nelle profondità più recondite della sua anima. Un segreto nascosto con una pervicacia e una determinazione quasi ascetiche, che solo la purezza di un amore sconfinato, più forte del tempo e dello spazio, può alimentare senza soluzione di continuità.

La trasposizione scenica de, Il segreto di Luca, assume in sé, non soltanto la forza narrativa di un romanzo molto complesso e drammaticamente tragico come quello di Silone, ma anche la dirompente carica esplosiva del potere della parola, che il talentuoso Gabriele Ciaccia, restituisce in maniera potente allo spettatore, da ritrovarsi letteralmente trascinati dentro una sorta di film immaginifico carico di tensione emotiva.

Un monologo della durata di poco più di un’ora, che lascia la platea in un’atmosfera sospesa, nell’attesa di una rivelazione imminente che alla fine arriva, non senza prima aver consentito allo spettatore il privilegio di carpire, dai toni e dalle sapienti pause dell’attore, dalla sua gestualità e soprattutto dalla sua parola, il disvelamento di una realtà che è un atto d’accusa alle convenzioni sociali, permeate di ipocrisia e intrise di perbenismo di facciata.

La lettura del libro, unita all’intensità drammaturgica di una rappresentazione scenica così coinvolgente e appassionata come quella di Gabriele Ciaccia, consente di apprezzare in maniera più piena e gratificante il significato di un messaggio che mira dritto al cuore. Narrare e raccontare, è il modo con cui noi esseri umani interagiamo gli uni con gli altri, e il teatro, è una porta del tempo che possiamo aprire sulle storie degli uomini.     

     

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