Avezzano – L’atleta pescinese Federico Di Felice, Campione Italiano Lead Paraclimbing Cat. RP3, è stato convocato dalla Nazionale Azzurra per disputare i Campionati Mondiali di Paraclimbing che si terranno il prossimo luglio a Briançon in Francia.
Di Felice da molti anni pratica l’arrampicata sportiva ed è istruttore presso gli Orsi Marsicani Climbing di Avezzano.
Cosa significa per lei arrampicare?
“Il mondo dell’arrampicata è molto particolare. A volte è molto gratificante perché ti fa sentire il campione più forte di tutti, altre volte invece è deludente tanto da farti domandare se ne valga la pena investire tante energie per continuare. Per me però l’arrampicata è uno stile di vita e il mio amore per questa disciplina è molto forte. Mi ha costruito nella personalità e mi ha dato molto anche nella vita di tutti i giorni; mi ha dato la possibilità di vedere tutto con un altra prospettiva, di risolvere problemi con più efficacia e di pormi degli obiettivi e perseguirli con tenacia”.
Cosa prova quando riesce a concludere una via?
“Durante una salita ti accorgi di quello che sei veramente, proprio mentre sei lì a stringere prese, fino all’ultimo, a scegliere qual è il passaggio giusto, nell’istante in cui il fiato corto prende il sopravvento e dici basta, ti senti vivo e impari a correggerti dentro.”
Gli allenamenti sono molto faticosi?
“Si. Gli allenamenti comportano molto sacrificio e richiedono molto tempo e pazienza. Ma d’altronde sono l’unico mezzo per potersi migliorare in ambito sportivo”.
Si aspettava di essere convocato in Nazionale?
“Per me è un risultato inaspettato. Ma negli ultimi anni, grazie a dedizione e costanza, sono riuscito ad incrementare sempre più la mia forma fisica. Da un anno a questa parte il mio obiettivo si è incentrato proprio su questa ambizione con la speranza che possa darmi molto, cosi da realizzarmi e concedermi la possibilità di vivere appieno una bella esperienza. Ringrazio di cuore Fabrizio Fracassi e la Fracassi Panetteria e Dolceria di Magliano de’ Marsi per il sostegno economico e morale che mi hanno dato per affrontare questa mia nuova avventura.”